Traffico di droga dalla Spagna: 400 chili pagati in BitCoin
Operazione della Guardia di Finanza di Como che ha scoperto un vasto traffico internazionale: il magazzino dove l’organizzazione stoccava hashish e marijuana era a Castronno
Anche i trafficanti di droga sperimentano nuove forme di investimento.
Hanno tentato di farlo i responsabili di un vasto traffico di hashish e marijuana scoperto dagli uomini della Guardia di Finanza di Ponte Chiasso: parte dei 400 chilogrammi di sostanza stupefacente in arrivo dalla Spagna e destinata al mercato lombardo era infatti stato pagato in BitCoin, la moneta virtuale che va tanto di moda ultimamente. Lo stratagemma, secondo gli investigatori, era usato da un lato per non farsi scoprire, essendo le transazioni anonime e schermate, dall’altro lato per tentare di far fruttare ulteriormente l’introito puntando sulle fluttuazioni del mercato.
L’operazione è scattata nei giorni scorsi ed è nel quadro di una più vasta operazione scattata nel 2016 che ha portato all’arresto in tutto di 11 persone e al sequestro di circa 420 chilogrammi di droga.
L’ingresso alla Dogana di Ponte Chiasso ha fatto partire l’ultima tranche dell’indagine che ha permesso il sequestro di 400 kg di stupefacente tra marijuana ed hashish.
L’autista dell’autoarticolato, cittadino spagnolo, è stato trovato in possesso di circa 100 mila euro nascosti in una scatola di scarpe, confezionata con carta natalizia e riposta nella cabina del camion. Sul camion sono stati trovati 105 chili di sostanza stupefacente, mentre il resto era nascosto tra un magazzino e tre appartamenti.
Insieme a lui sono finiti in manette tre italiani, appartenenti all’organizzazione criminale: un 35enne di Malnate, un 36enne di Castelletto Ticino, e un 70enne, proprietario di uno stabile di Castronno, messo a disposizione del gruppo per lo stoccaggio della droga in attesa del suo smistamento tra Svizzera ed in Italia, nelle province di Como, Milano, Bergamo, Varese e Bologna. Tra il 2016 e il 2017 sono stati arrestati altri tre cittadini svizzeri, un italiano, due albanesi ed un kosovaro.
L’operazione, condotta dalle Fiamme Gialle di Ponte Chiasso e denominata “Nobilitas”, si colloca nell’ambito di indagini avviate nel 2016 su delega della Procura della Repubblica di Como, con il coordinamento del Procuratore Capo, dott. Nicola Piacente e la continua direzione del Sostituto Procuratore, dott. Mariano Fadda.
Agli arrestati sono stati complessivamente sequestrati 21 telefoni cellulari, utilizzati per eludere le attività d’indagine ricorrendo a sistemi di comunicazione ritenuti sicuri ed a telefoni cellulari dedicati e sostituiti ripetutamente.
I flussi finanziari per il pagamento della sostanza stupefacente avvenivano per lo più attraverso la moneta virtuale Bitcoin allo scopo di sfruttarne le caratteristiche in termini di anonimato e non tracciabilità ed aumentare i volumi di acquisto. La droga venduta al dettaglio avrebbe fruttato all’organizzazione circa 4 milioni di euro.
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