Chiediamo risposte adeguate ai problemi dell’autismo
Trentacinque associazioni si sono unite per chiedere ai futuri governanti della Lombardia risposte concrete alle esigenze di assistenza e cura
Una lettera aperta ai Candidati Presidenti di Regione Lombardia è stata scritta da migliaia di famiglie che vivono quotidianamente la problematica dell’autismo.
Una pubblica petizione che raccoglie i sostenitori di ben 35 associazioni per richiedere un percorso attuativo certo, definito e coerente alle disposizioni di legge regionali in materia di autismo.
I firmatari chiedono un impegno per attuare quanto previsto dalla Legge Regionale n.15 del 2016 – art. 54: “disposizioni in materia di prevenzione, cura, riabilitazione delle persone affette da disturbi dello spettro autistico e della disabilità complessa, di sostegno e assistenza per le loro famiglie”.
«La Lombardia,- si legge nella petizione – regione ricca e sempre più autonoma, con eccellenze in ambito sanitario, purtroppo non riesce a dare risposte adeguate ai bisogni di molte migliaia di famiglie lombarde con autismo e a dare attuazione alle proprie leggi in materia. In primo luogo, non esiste un registro con i dati epidemiologici dello spettro autistico nei territori lombardi, e si ricorre a stime basate su dati di prevalenza di Paesi che fanno queste rilevazioni: sulla base di questi rapporti i cittadini lombardi nello spettro autistico potrebbero essere circa 100 mila.
L’inosservanza delle varie norme di legge (nazionali e regionali) in materia di autismo si deduce dal fatto che mancano ancora i servizi essenziali per la diagnosi precoce nei bambini, i trattamenti riabilitativi coerenti con le Linee Guida Ministeriali, le reti di collaborazione tra pediatria e neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e soprattutto la necessaria presa in carico multidisciplinare, prevista dalle norme indicate.
È un problema di volontà, priorità, carenza di risorse o di competenze? Un mix di tutto questo, condito con una sottovalutazione del problema – questo è il parere di molte delle famiglie e associazioni coinvolte, che appunto desiderano ottenere maggiore considerazione, facendo massa critica.
Nella sanità pubblica, l’offerta di servizi per l’autismo è disallineata – in quantità e qualità – rispetto alle esigenze. Quindi le famiglie si rivolgono a centri privati per compensare le liste di attesa e anche per evitare risposte standard come logopedia e psicomotricità. Per l’autismo, è notorio, gli unici interventi validati scientificamente sono di tipo educativo e cognitivo-comportamentale.
Per avere trattamenti appropriati, quindi, molte famiglie si rivolgono a centri privati di provata competenza, con costi mensili variabili tra 1000 e 1500 euro. Alcune famiglie intraprendenti hanno perfino creato nuovi centri per l’autismo nei loro territori, facendo leva sulle loro personali risorse e conoscenze.
Al compimento del 18mo anno poi l’autismo scompare dai radar del sistema socio-sanitario, in quanto non più competenza della neuropsichiatria infantile, e diventa sempre più invisibile.
Si può dare fiducia a chi amministrerà in futuro la Regione senza evidenziare le reali criticità esistenti per migliaia di bambini , ragazzi e adulti con autismo?
La risposta di #unitiperlautismo è un’ampia alleanza per superare queste criticità, oltre la frammentazione spesso criticata proprio dagli interlocutori istituzionali. La parola d’ordine è unione tra associazioni e famiglie per sollecitare con una voce sola l’improrogabile attuazione della legge regionale n 15 del 2016, art. 54.
Il comitato #unitiperlautismo ha anche lanciato su questo tema una petizione su change.org indirizzata ai Candidati Presidenti di Regione Lombardia che ha raggiunto 7500 sostenitori a oggi ed è raggiungibile al link:
https://www.change.org/p/attilio-fontana- lombardia-si- attuino-le- norme-sull-autismo- attese-da-centomilafamiglie?recruiter=38727292&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_pet
ition&utm_term=share_petition
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