“Fate squadra, datevi degli obiettivi e monitoratevi tra voi”

Le associazioni degli industriali, la Camera di Commercio e il mondo della formazione hanno ascoltato il Ministro Calenda che li ha invitati a lavorare nella stessa direzione

calenda a Varese

Imprenditori, politici, associazioni di categoria, analisti, docenti e studenti. Folto il pubblico arrivato al Teatro Santuccio di Varese per incontrare il Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Il piano dell’Industria 4.0 , lo sviluppo tecnologico e la globalizzazione erano i temi sul piatto per analizzare una realtà complessa dalle sfide impegnative.

STUDIO AMBROSETTI

A introdurre il contesto in cui ci muoviamo è stato il dottor Valerio De Molli dello Studio Ambrosetti, uno dei più prestigiosi “Think tank” a livello mondiale.

Una relazione che, partendo dai risultati concreti in termini di politiche incentivanti fatte dal Ministro, ha proposto alcune riflessioni sul contesto storico economico: « Ci sono state tre rivoluzioni industriali: la prima, quelle delle centrali a vapore, ha richiesto 60 anni, la seconda, di stampo soprattutto elettrico e chimico farmaceutico, ha impiegato 50 anni e l’ultima, quella elettronica e informatica, è durata 40 anni. Ognuna di queste fasi si è caratterizzata per un abbassamento progressivo dei tempi di assestamento. Al di là dei risultati portati , tutte e tre hanno contribuito a una diminuzione povertà. Ora ci troviamo di fronte alla quarta rivoluzione: ci sono 14 settori che vanno monitorati con estrema attenzione. Cosa ci dobbiamo aspettare? Le novità mettono ansia o ottimismo? Di certo – ha concluso il dottor De Molli – vincerà chi saprà interpretare. Il rischio di un impoverimento del tessuto produttivo porterà con sé un impoverimento dell’intera società in termini di gettito fiscale e, quindi, di servizi».

Lo scenario in cui si muove il mondo industriale è molto dinamico anche se la direzione non è tracciata. Ed è quello che più spaventa.

UNIVA – UNIONE DEGLI INDUSTRIALI

Non sono intimoriti gli industriali che, per voce del Presidente Riccardo Comerio, hanno salutato con favore le politiche di sostegno inserite nel piano di sviluppo 4.0: «Ben il 52% degli investimenti sono andati nel solco dello sviluppo tecnologico – hah commentato Comerio – Non dobbiamo avere paura dei robot: non portano via lavoro ma si occupano di quelle mansioni che gli uomini non vogliono fare più. Con il sostegno del Governo continueremo a crescere e a migliorare soprattutto le competenze nuove che vengono richieste».
Univa ha fatto uno studio sull’impatto del piano Calenda 
sul sistema produttivo del Varesotto.
Per sommi capi i principali risultati emersi sono:

  • l’89% dell’industria varesina conosce il Piano Nazionale Industria 4.0;
  • le aziende varesine che nel 2017 hanno fatto almeno un investimento in industria 4.0, utilizzando almeno uno strumento di incentivo legato al Piano Industria 4.0, rappresentano una quota del 52%;
  • il 25% delle imprese ha utilizzato il credito d’imposta in ricerca e sviluppo;
  • il 23% ha utilizzato la Nuova Sabatini, con una predominanza di investimenti superiori agli 80mila euro;
  • il 20% è ricorso all’iper-ammortamento, con investimenti concentrati per lo più tra i 100mila e i 500mila euro.
  • solo il 4% del campione ha invece utilizzato il Patent Box;
  • per quanto riguarda le previsioni sul 2018 la percentuale di imprese del campione analizzato che dichiara di voler investire, grazie al Piano Nazionale, in Industria 4.0 salirà dal 52% del 2017 al 58%.

CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE

Si dice pronta a gestire il cambiamento il presidente Fabio Lunghi che dopo aver espresso apprezzamento per la recente riforma camerale, in un articolato discorso ha evidenziato le peculiarità di un territorio dalle molte possibilità con la vicina Svizzera, l’aeroporto di Malpensa, il ritorno dei turisti, la presenza del centro di ricerca europeo JRC, la vicinanza della città metropolitana di Milano e un sistema infrastrutturale in crescita

CONFARTIGIANATO

Un risultato più contenuto in termini di investimenti è quello raccontato dal presidente di Confartigianato Mauro Colombo che ha parlato di un 13,6% di aziende aderenti al piano dell’Industria 4.0: « Per le piccole e medie imprese (e non solo per loro) Impresa 4.0 non può limitarsi al mero, seppur positivo, indicatore relativo all’acquisto di macchinari, ma deve evolvere in processi di integrazione e interconnessione. Processi che sono in corso ma che devono essere sostenuti a tutti i livelli formativi, amministrativi e normativi». Il risultato presentato è stato giudicato troppo modesto dal Ministro Calenda: « Noi abbiamo mandato delle comunicazioni ma non possiamo prendere per mano ogni singolo imprenditore – ha replicato il Ministro – Qui ci sono risorse vere, reali: non buttiamo via l’opportunità. Piuttosto discutiamo dei tetti di spesa: sono troppo alti? Gli investimenti necessari, però, devono essere concreti e importanti. Non basta cambiare il computer. Voi associazioni dovete stare vicino alle singole realtà, spiegare loro le opportunità. Contribuire all’innovazione caso per caso».

LIUC – UNIVERSITA’ CARLO CATTANEO

Anche la formazione è chiamata a investire di più sul futuro, un compito che appartiene comunque alla scuola e all’università: « Gli atenei oggi si muovono tra pastoie burocratiche create ad arte e spinte eccessivamente futuristiche – ha riassunto il Rettore della Liuc di Castellanza Federico Visconti  Io credo che la strada da intraprendere sia quella della formazione esperienziale e della ricerca applicata attraverso rapporti stretti con le aziende. Dobbiamo mettere le orecchie a terra e capire cosa chiede il mondo del lavoro. Le aziende non vogliono iperspecializzazioni ma abilità relazionali, profondità di pensiero e anche capacità a scrivere in italiano».

UNIVERSITA’ DELL’INSUBRIA

L’esempio virtuoso dell’Università dell’Insubria che da tempo ha scelto la via dell’incontro e confronto con il tessuto imprenditoriale del territorio attraverso stage e tirocini è stato raccontato dal rettore Alberto Coen Porisini : « Noi siamo in sintonia e attenti per cercare di giocare d’anticipo. Siamo però un’istituzione pubblica e, come tale, soffriamo le politiche di contenimento dei costi. Il blocco del turn over del corpo docente rischia di dover mettere il numero chiuso a facoltà che stanno fornendo capitale umano alle imprese.  Senza cultura e senza valori non si cresce: il nostro ruolo è quello di formare cittadini completi dove l’intelligenza non basta».

SCUOLA

Formazione più attenta alle esigenze del mondo del lavoro è anche quella che punta il sistema scolastico: « La grande sfida dell’Alternanza Scuola Lavoro ha creato in provincia molte esperienze virtuose – ha sottolineato il direttore dell’Ufficio scolastico Claudio Merletti –  Un sistema che permette contaminazioni e che, in provincia, può raccontare molti successi».

Il sistema Varese, quindi, si è detto pronto a raccogliere condividere la sfida raccontata dal Ministro Calenda. Come? È lo stesso rappresentante del Governo a proporre una ricetta: « Fate gruppo per un piano di sviluppo 4.0. Tutti insieme. Ponetevi degli obiettivi e poi monitoratevi tra di voi. Siateci con consapevolezza»

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 21 Febbraio 2018
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