Fim Cisl su Leonardo: “Vogliamo capire di più sugli investimenti e sulla riduzione dei costi”

I metalmeccanici della Cisl ritengono che le linee guida proposte dall’azienda siano una strada corretta da intraprendere per mettere in sicurezza l’intero sistema Leonardo

alessandro profumo ad di unicredit

Dopo la presentazione del piano industriale di Leonardo da parte dell’ad Alessandro Profumo, il coordinamento nazionale della Fim Cisl, con i delegati e le strutture sindacali delle società controllate e partecipate, si riunirà per un approfondimento congiunto il giorno 7 febbraio prossimo a Roma.

In una nota i metalmeccanici della Cisl sottolineano che le criticità relative all’anno 2017, che hanno portato ad una revisione al ribasso degli indicatori finanziari, sono state identificate nella divisione elicotteri e nell’ambito delle aerostrutture. Si tratta di criticità non strutturali e nel piano dell’azienda vengono identificati i filoni di intervento per riportare entrambe le divisioni in linea con i fondamentali necessari.

Il piano finanziario della società prevede  interventi per la riduzione del debito compresi i costi di rifinanziamento, ponendo l’obiettivo complessivo nel quinquennio di una discesa del 20%, attraverso azioni di potenziamento della rete commerciale e della presenza strutturale dell’azienda in aree del mondo con forti aspettative di crescita con l’obiettivo di acquisire nel quinquennio ordini per 70 miliardi di euro, il miglioramento e lo sviluppo del post vendita, la generazione di risparmi complessivi per oltre 200 milioni.

Dovrebbe rasserenare gli animi il fatto che Leonardo continuerà a essere presente nei tre grandi ambiti industriali che presidia, elicotteristica, aeronautica ed elettronica per la difesa, e che per sostenerli svilupperà un piano di investimenti di 600 milioni annui su processi e prodotti già a partire da quest’anno.

La rivisitazione delle produzioni intensificando le attività di program management e l’intervento nella qualificazione e selezione della supply chain con l’obiettivo di avere una filiera di produzione più strutturata e solida sia dal punto di vista finanziario che qualitativo.

Nel dichiarare necessaria una revisione del catalogo prodotti eliminando quelli senza o fuori mercato, ha confermato la prosecuzione di tutti i progetti di sviluppo strategici in corso e la promozione di nuovi con una maggiore focalizzazione ed attenzione al cliente ed al mercato con maggiore attenzione ai costi ed alla qualità dei prodotti e delle attività.

Al termine dell’incontro l’ad Profumo ha comunicato alle organizzazioni sindacali che intende utilizzare lo strumento previsto dall’art. 4 della legge Fornero per gestire, assieme alle organizzazioni sindacali un processo di uscite volontarie di accompagnamento alla pensione; in tale senso, non avendo esplicitato tempi, durate e modalità di utilizzo di tale strumento, sarà attivato nelle prossime settimane un tavolo sindacale dedicato.

La Fim Cisl ritiene che le linee guida proposte dall’azienda siano una strada corretta da intraprendere per mettere in sicurezza l’intero sistema Leonardo. A fronte di questo considera però necessario comprendere quali siano le azioni concrete che verranno attivate a partire dagli investimenti e dagli interventi di riduzione dei costi e per questo abbiamo chiesto la rapida attivazione dei tavoli divisionali al fine di entrare nel dettaglio dei singoli interventi e in quella sede, valutare ed esprimere un giudizio. Permangono le preoccupazioni per alcuni siti particolarmente carenti di backlog (Venegono) e che già dalla fine di quest’anno potrebbero far emergere problemi produttivi e di saturazione occupazionale.

La Fim Cisl considera necessarie un’analisi sul consolidamento e lo sviluppo di Leonardo anche nell’ambito delle alleanze internazionali industriali o di prodotto su tutti i settori nei quali nel corso degli ultimi anni altri competitori e paesi sono stati protagonisti. Questo deve avvenire a partire dall’Europa che sta segnando una marcata tendenza verso una politica industriale dell’aeronautica, dello spazio, dell’elettronica della difesa e delle reti che genera accorpamenti, fusioni e programmi comuni (finanziati da fondi europei) che non può vedere l’Italia e Leonardo esclusa da questi appuntamenti né può immaginare di vederci sedere a quei tavoli con un’industria italiana debole o marginale. Un importante banco di prova per verificare la capacità di fare sistema ed il peso politico del nostro paese, sarà il risultato del tavolo intergovernativo Italia/Francia ed industriale che sta affrontando la vicenda Fincantieri/Naval Group. In relazione allo sviluppo di nuovi prodotti riteniamo importante che Leonardo non chiuda definitivamente lo spazio alla possibilità di definizione dell’NGTP. Ad oggi ci sembra di aver compreso che l’ipotesi di una decisione definitiva per il suo sviluppo, sia remota. Pur in presenza di recenti segnali incoraggianti nelle vendite di ATR, riteniamo dirimente che l’azienda metta in agenda il tema delle attività da sviluppare in prospettiva in Campania dato l’alto numero di persone, interne e dell’indotto coinvolte nella attività dal programma».

Il sindacato ribadisce infine la necessità di accorpare sotto la divisione militare tutte le attività ATC/VTS per garantire maggiore spinta all’intero processo e consentire un nuovo protagonismo nel mercato recuperando contestualmente i rapporti con il cliente nazionale ENAV. La Fim conferma la necessità di un maggiore sostegno e protagonismo del Governo Italiano a fianco di Leonardo e dell’industria italiana dell’aerospazio e difesa per un supporto decisivo alla promozione e commercializzazione dei nostri prodotti generando stabili condizioni per instaurare accordi commerciali G2G come già fanno da tempo paesi con presenza di aziende competitrici di Leonardo. Serve dare risposte concrete e risolutive ai lavoratori oggi operanti presso SEMA, SUPERJET e FATA. Da troppo tempo questi lavoratori attendono soluzioni definitive e di garanzia professionale ed occupazionale».

«Per quanto riguarda l’utilizzo dell’art.4 della legge Fornero – conclude la nota del sindacato – nel dichiarare sin da subito la nostra disponibilità all’identificazione di un accordo quando saranno chiari i confini del confronto, chiediamo all’azienda di attivare, sin dall’inizio, processi di trasferimento delle competenze delle persone che accetteranno di accedervi per evitare un depauperamento professionale che rischierebbe di impoverire l’azienda arricchendo altri soggetti. Oltre a questo riteniamo fondamentale che le uscite siano compensate da assunzioni, in toto o in parte, per avviare un processo di scambio generazionale di cui l’azienda ha oggettivo bisogno. Nell’attuazione di questo piano industriale riteniamo necessario qualificare e rendere efficaci le relazioni sindacali ad ogni livello. Queste necessitano di confronto costante e risolutivo sia per gestire gli importanti processi di intervento e trasformazione dell’azienda, che per identificare le soluzioni contrattuali ai tanti temi ancora aperti ed inevasi. L’accordo sottoscritto il 2 febbraio 2016 ci impone la necessità di concludere rapidamente il processo di armonizzazione avviato dato che è chiaro a tutti che non potremo reciprocamente permetterci di tenere aperto all’infinito il tema, nella consapevolezza che si sta avvicinando il momento di riattivare in Leonardo e nelle società partecipate e controllate, la contrattazione di secondo livello».

 

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Pubblicato il 01 Febbraio 2018
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