L’assicurazione online non esisteva, i soldi finivano a privati
I controlli "su strada" della Polizia Locale hanno fatto emergere casi di truffa
La Polizia Locale di Rho ha messo a segno un altro importante risultato, con la scoperta di frodi assicurative anche on–line e sei persone indagate. Dopo un lungo e complesso lavoro d’indagine sulla rete e accertamenti bancari sono stati individuati ingegnosi sistemi per frodare i cittadini, le compagnie assicuratrici e non solo: in un caso c’è stato anche un tentativo rivolto alla stessa Polizia Locale di Rho.
Tutte le attività investigative sono partite dagli accertamenti su strada, tramite l’uso delle apparecchiature Targa System in dotazione alle pattuglie.
A insospettire gli agenti erano le opposte informazioni che emergevano in alcuni casi: i rilevamenti dei macchinari segnalavano i veicoli come “scoperti da RCA” (assicurazione responsabilità civile auto) mentre d’altro canto i proprietari dei veicoli erano in possesso della documentazione, mostrata agli agenti al momento del controllo.
«Un’altra indagine complessa condotta dalla nostra Polizia Comunale diretta dal Comandante Antonino Frisone» si complimenta l’assessore a Polizia Locale, Sicurezza e protezione civile Maria Rita Vergani. «Questa operazione mette in luce la complessità sempre più elevata su cui si spingono le frodi ai danni dei cittadini e di conseguenza la necessità di un attento controllo del territorio, che ormai va oltre i confini comunali, ma investe anche la rete. I nostri complimenti e ringraziamenti al Comando rhodense».
Nel caso della fantomatica compagnia on-line www.blognesiassicurazioni.it, già l’ISVAS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) aveva chiarito sul quotidiano Messaggero Motori del 10/01/2018: «l’Ivass ha accertato che l’attività di intermediazione assicurativa svolta attraverso tale sito è irregolare e, conseguentemente, ne ha chiesto l’oscuramento alle Autorità competenti. L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella sottoscrizione tramite internet di contratti assicurativi, soprattutto se di durata temporanea, verificando, prima della sottoscrizione dei contratti, che gli stessi siano emessi da imprese e tramite intermediari regolarmente autorizzati allo svolgimento dell’attività assicurativa e di intermediazione assicurativa, tramite la consultazione sul sito www.ivass.it: degli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenco specifico per la r. c. auto); dell’elenco degli avvisi relativi ai Casi di contraffazione, Società non autorizzate ed ai Siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione; del Registro unico degli intermediari assicurativi e dell’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea. L’Ivass mette in guardia i consumatori suggerendo di verificare nel sito dell’Istituto che: ove il beneficiario del pagamento del premio sia un intermediario, si tratti di un iscritto al RUI; in caso di richiesta di pagamento a favore di conti (anche on-line) o di carte ricaricabili, l’intermediario iscritto sia il titolare del conto e/o della carta».
Attraverso l’esame delle denunce dei truffati, che avevano dimostrato il pagamento tramite PostePay per acquistare la polizza di copertura RC auto via web, si è scoperto che i malcapitati avevano ricaricato una carta PostePay intestata ad una donna di Napoli, soggetto con numerosi precedenti per truffa e frode informatica.
I documenti “assicurativi” inviati via “WhattsApp” Contratto e Certificato Assicurativo, risultavano completamenti falsi e non inseriti in Banca dati ANIA come copertura effettiva del veicolo.
Sono risultate coinvolte più persone di un’organizzazione finalizzata alla truffa on-line, che sono state individuate dalla Polizia Locale di Rho.
Altro caso quello di un broker con agenzia regolare: sempre i sistemi in dotazione alla Polizia Locale Rhodense avevano segnalato che il veicolo era “scoperto”, privo della RCA, ma l’agenzia aveva fornito false attestazioni. Le dichiarazioni vagliate e confrontate in sede di verifica hanno fatto emergere che la polizza, scaduta da mesi, era stata riattivata il giorno precedente al fermo e sequestro del veicolo da parte della Polizia Locale. Questa coincidenza aveva fatto insospettire gli Agenti, che non hanno annullato il verbale di quasi 1.000 Euro, nonostante la richiesta dell’annullamento della multa da parte del contravventore stesso, che si era presentato al Comando per la restituzione del veicolo e dichiarando la copertura assicurativa.
I riscontri bancari e con gli Uffici Antifrode della Compagnia Assicurativa di riferimento hanno affermato però una situazione diversa, motivo questo che ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria dei coinvolti per il reato di false dichiarazioni ai Pubblici Ufficiali, finalizzate all’annullamento del verbale e restituzione del veicolo sotto sequestro.
Il consiglio della Polizia Locale: «Non fatevi “abbagliare» dal costo estremamente conveniente di alcune polizze RC auto, confrontate sempre più compagnie e soprattutto verificate la loro serietà anche on-line o tramite chi ha già la stessa compagnia; verificate periodicamente la copertura anche attraverso le Applicazioni esistenti per Android e Ios; diffidate di broker assicurativi e compagnie non iscritte agli appositi albi/registri, verificate se il caso o segnalate a ISVAP, denunciare in caso di truffa per evitare conseguenze anche in caso di sinistro stradale.
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