Il messaggio degli industriali ai politici: non toccate ciò che funziona

Gli imprenditori chiedono di vivere in un paese normale. Comerio: «Ci vuole molta coesione e avere ben chiaro quello che serve all'Italia»

Il messaggio che i vertici di Univa a cominciare dal presidente Riccardo Comerio hanno lanciato al mondo politico durante la conferenza stampa di inizio anno è stato chiarissimo: non toccate ciò che funziona. È evidente che le dichiarazioni di alcuni candidati alle politiche e alle regionali, a poco meno da un mese dalle elezioni, iniziano a preoccupare il mondo delle imprese soprattutto nel momento in cui si intravede una “rinascita” economica.

L’indagine congiunturale provinciale più che positiva sul quarto trimestre del 2017, confermata anche a livello regionale, indica una ripresa vera che ora deve diventare strutturale. A trainare questo momento positivo sono gli investimenti e il piano nazionale industria 4.0 che ha liberato risorse e alimentato la fiducia nel sistema. «Dopo decenni abbiamo per la prima volta saputo impostare come Paese una strategia chiara di politica industriale, non distruggiamola per partito preso» ha detto Comerio.

Secondo Vittorio Gandini, direttore di Univa, l’incertezza politica pesa sul futuro dell’Italia e delle aziende perché allontana gli investitori stranieri. «Certezza e stabilità – ha spiegato Gandini – sono due aspetti fondamentali per chi deve fare investimenti e quindi se messi in discussione incideranno sulla capacità del sistema di attrarre risorse per le imprese».

È evidente che la preoccupazione è alimentata da una campagna elettorale dove i toni sono urlati e i temi economici seri relegati all’ultimo posto dell’agenda politica. Mentre a dominare il dibattito sono gli annunci minacciosi di smantellare le riforme, i redditi di cittadinanza a pioggia, l’abbattimento di qualsiasi tassa, promesse per lo più irrealizzabili. «Non serve un’agenda di politica economica faraonica – ha sottolineato il presidente di Univa -. Occorrono meno promesse roboanti e più di buon senso e pragmatismo. Bisogna calarsi nel reale e nelle esigenze dei territori. Occorre essere meno faziosi e più istituzionali».

Il 16 febbraio prossimo a Verona si terranno le assise di Confindustria. Un appuntamento importante che arriva dopo una fase di ascolto delle imprese. In quella sede si farà una proposta di politica industriale a cui l‘Unione degli industriali di Varese darà il suo contributo su vari temi. «In una tornata elettorale così delicata che intravede uno scenario di potenziale instabilità – ha concluso Comerio – ci vuole molta coesione e avere ben chiaro quello che serve all’Italia. Gli imprenditori chiedono solo di vivere in un Paese normale».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 06 Febbraio 2018
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