“Il peggio è dietro le spalle”

Alla serata de "Il sogno che va" promossa da Rosario Rasizza di Openjobmetis è stato protagonista il rapporto sulle condizioni sociali del Censis

Generico 2018

Le condizioni sociali del Paese al centro della serata de “Il sogno che va” promosso da Rosario Rasizza di Openjobmetis. Protagonista dell’incontro è stato Francesco Maietta, direttore Censis, che è stato intervistato da Rosalba Reggio, giornalista del Sole 24ore e responsabile della webtv del gruppo. In sala tanti imprenditori, uomini della cultura, il neo presidente e il segretario della Camera di commercio Lunghi e Temperelli, il questore, il sindaco di Varese, il rettore della Liuc e diverse altre personalità tra cui anche il candidato alla presidente della Lombardia per il centro destra, Attilio Fontana.

«Il peggio è dietro le spalle – Esordisce così Maietta-. Il merito è delle imprese e delle famiglie. È cambiato lo scenario internazionale e, visto il peso dell’export per l’Italia, dobbiamo fare attenzione a come gli altri paesi difendono gli interessi nazionali. La ripresa c’è anche se il dividendo sociale non è stato distribuito». I giovani e il lavoro sono un punto delicato con uno scollamento tra la formazione e l’offerta di lavoro. Tanta Accademia e poca specializzazione tecnica.

«Questo è un tema disperante per due inadeguatezze: la prima riguarda la mortificazione di corsi universitari che non hanno occupabilità, ma c’è anche una bassa domanda di alto capitale umano da parte delle imprese. Abbiamo bisogno di una sorta di ultimo miglio che sappia reggere al cambiamento. Realtà che traducano le competenze in situazioni spendibili nel mercato del lavoro». Sempre sul mondo del lavoro Maietta ha raccontato la relazione tra le start up e il nostro contesto. «La nostra storia non è quella della Silicon valley e non ha senso cercare il nostro Steve Jobs. Non esiste solo l’impresa digitale perché noi abbiamo specificità diverse e dovremmo valorizzare quelle».

Il turismo è un altro punto chiave per il nostro paese, con luoghi ormai affollatissimi e altri che faticano ad emergere. «Se fossi uno straniero sarei arrabbiato se mi impedissero di andare a Roma, Venezia o Firenze. Nel 2020 i cinesi saranno cento milioni. Il turismo è una filiera e quindi vanno garantiti tutti gli aspetti che riguardano l’esperienza. Ogni territorio ha il diritto e il valore di valorizzare però la Spagna è cambiata quando ha fatto investimenti infrastrutturali. Ci sono esigenze diverse dal low cost ma anche del lusso e non bisogna discriminare».

I flussi migratori sono poi un aspetto emergente. «Ci sono ragioni diverse. Il fenomeno push dato dai paesi in crisi. Poi un aspetto pull con una immigrazione legata alle attività in cui avevamo bisogno di energie. Diamo fiducia al mercato perché è capace di regolare. L’economia ha saputo rispondere bene a differenza degli aspetti sociali. Abbiamo assorbito oltre cinque milioni di persone senza i traumi che altri paesi hanno vissuto». L’occupazione femminile è un altro punto analizzato dalla ricerca del Censis. «In Italia il problema non è nelle retribuzioni e nei ruoli apicali, ma nella vita delle famiglie perché il welfare è tutto vissuto dalle donne. Questo le penalizza molto e ha ricadute sul lavoro». In ogni caso «tra qualche anno non si parlerà più di differenze digitali nelle diverse fasce di età. Il digitale sarà come l’elettricità nel passato nessuno potrà starne fuori. I nativi digitali faranno cambiare completamente il mondo del lavoro e i più vecchi faranno molta fatica».

L’Italia dei rancori è il cuore del rapporto sociale. «Questa formula è quella per cui siamo stati interpellati di più. Il nostro paese ha sempre visto crescere le condizioni di vita nelle generazioni. Da qualche anno, nella percezione collettiva c’è l’idea che non si sale più ma è facile cadere. Il blocco della mobilità sociale è entrato nella cultura. Da qui nasce il rancore come condizione sociale e che ti fa vivere quello che hai intorno come il nemico. Dalla crisi abbiamo ricevuto un profondo senso di sicurezza».

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Pubblicato il 09 Febbraio 2018
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