Alfieri: “Ho fatto gli scatoloni in Regione ma sarò un senatore del territorio”

Abbiamo viaggiato verso Roma con Alessandro Alfieri che ha tracciato un bilancio del suo lavoro al Pirellone e delineate le sfide che lo attendono a Palazzo Madama

alessandro alfieri

Per un nuovo capitolo che si apre ce ne sono altri che si chiudono. E quello che si chiude per Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd Lombardo e capogruppo in consiglio regionale (fino a proclamazione dei nuovi eletti) è un impegno di otto anni in Regione Lombardia.

Quello che si apre, invece, è il mandato parlamentare da senatore della Repubblica e per questo ha raggiunto Roma in occasione della prima seduta del Senato.

Lo abbiamo accompagnato in questo primo viaggio che, tuttavia, per lui è già parte della routine della sua carriera politica.

«Roma la conosco bene – ci ha raccontato -, ci ho lavorato quasi 5 anni come diplomatico per il ministero degli esteri. Attraverso quell’esperienza ho girato molto il mondo, dal Corno d’Africa ai Balcani. Erano gli anni tra il 1997 e il 2001, poi successivamente, anche per via degli impegni nel partito sono stato responsabile Europa della Margherita e lavoravo al Nazareno (prima che fosse la sede del Pd). Infine, con la nascita del Pd in Lombardia ho avuto ruoli di guida, e ho fatto spesso avanti e indietro tra Roma e Milano».

Questo viaggio in particolare segna però uno spartiacque nel suo impegno. «Me ne sono reso conto quando ho fatto gli scatoloni nel mio ufficio al Pirellone archiviando 8 anni di impegno politico. Sono emersi vecchi cartelloni come quello su Formigoni che mi hanno ricordato i momenti più intensi della nostra battaglia politica verso un sistema che ritenevamo scorretto. Ora in quell’ufficio ho lasciato i faldoni sui progetti più importanti che stavo seguendo, dalla sanità alle opere infrastrutturali e ai rapporti transfrontalieri. Mi piace pensare che siano i compiti che lascio a chi prenderà il mio posto. Naturalmente porterò a temrine il mio mandato da segretario e farò il Senatore del territorio stando al fianco dei nostri amministartori».

alessandro alfieri

L’impegno romano arriva in un momento sicuramente delicato per il Partito Democratico che ha subito un robusto stop alle elezioni del 4 marzo. Ora c’è un partito da ricostruire e soprattutto decisioni da prendere in vista dei prossimi appuntamenti istituzionali, a partire dall’elezione dei presidenti di Camera e Senato.

«In questi giorni sto ricevendo molti messaggi di in bocca al lupo per la mia nuova attività – racconta Alfieri – e insieme agli auguri di buona fortuna tutti mi raccomandano di mantenere il nostro ruolo di opposizione. Credo che oggi l’onore di Governare sia di chi ha vinto le elezioni, ovvero Lega e Movimento 5 Stelle. Penso che stare all’opposizione adesso sia utile per ripensare la nostra direzione politica e riorganizzarci. Ci serve un pezzo di” traversata nel deserto”, abbiamo corso tanto in questi anni sopportando il peso della responsabilità di Governo. Adesso è giusto fermarsi a riflettere  per rilanciare il nostro lavoro».

Di che cosa vorrebbe occuparsi in Senato Alfieri lo sa già: la commissione esteri. «mi sembra giusto perché ho sviluppato una rete di relazioni importanti nel ministero grazie alla mia carriera diplomatica. Inoltre per la provincia di Varese c’è anche la partita importante del commercio internazionale, penso ai grandi gruppi come Leonardo Augusta Westland, Sea, ma anche ai rapporti con la vicina svizzera, dai frontalieri ai nuovi collegamenti infrastrutturali. Mi piace l’idea di occuparmi di tutto questo e mettere a frutto la mia passione e competenza. È così che vorrei fare il Senatore del territorio, io non credo al generalismo, non ci si può occupare di tutto. Bisogna approfondire i temi e svilupparli se si vuole dare una mano al proprio territorio».

alessandro alfieri

L’arrivo alla stazione Termini di Roma è già scandito di impegni. Alle 18 si è tenuta la prima riunione agli uffici di gruppo della Camera tra tutti gli eletti del Partito Democratico. Al termine ne è stata convocata subito un’altra per le 9 di venerdì mattina. Bisogna definire la linea delle imminenti votazioni e in questi giorni sapremo se le raccomandazioni arrivate per sms ad Alessandro Alfieri saranno state rispettate.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Marzo 2018
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