Cinque Stelle: “Bene la tariffa puntuale. Ora a chi serve Accam?”
I consiglieri pentastellati esprimono soddisfazione per il buon esito della sperimentazione a Sant'Edoardo ma pongono alcune questioni alla Lega
Se la raccolta differenziata con la tariffa puntuale funziona così bene, a cosa serve tenere in vita Accam oltre il 2021? Si dovranno bruciare rifiuti provenienti da altre zone d’Italia? La Lega è d’accordo?
Sono questi alcuni dei quesiti che i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio Claudia Cerini e Luigi Genoni si pongono e pongono alla Lega alla luce dei risultati della sperimentazione del sacco col microchip nel quatrtiere Sant’Edoardo: Abbiamo saputo, tramite la stampa locale, che a Sant’Edoardo la raccolta differenziata con la sperimentazione dei sacchi col microchip ha raggiunto l’85%: è un’ottima notizia!» – affermano i consiglieri pentastellati.
Ancora una volta vedono riconosciuto il valore di una loro battaglia sul tema: «Sono anni che suggeriamo all’amministrazione di avviare la tariffa puntuale, anche a fronte delle positive risposte ottenute da altri comuni pionieri, ed era prevedibile che si sarebbe arrivati a buoni risultati anche da noi».
Per questo motivo hanno chiesto un incontro su questo tema in Commissione, con la partecipazione dell’amministratore unico di Agesp, Silvia Gatti: «Siamo molto interessati a capire quali saranno i prossimi passaggi per estendere la Raccolta Differenziata con microchip anche al resto della città e quando avverranno, ma soprattutto quali vantaggi economici ci saranno per i cittadini nel momento in cui verrà introdotta la tariffa puntuale su tutto il territorio».
Ma la Tari non diminuisce, anche con la diminuzione delle tariffe di Accam: «Abbiamo visto con l’ultimo bilancio che nonostante Accam abbia abbassato le tariffe non ci sono stati adeguamenti al ribasso della Tari, e domandando quando sarà introdotta la tariffa puntuale non abbiamo ricevuto alcuna risposta; ci teniamo a sottolineare come sia fondamentale che i cittadini abbiano un ritorno economico, se si impegnano in modo virtuoso».
A proposito di Accam, martedì in commissione ambiente c’è stata l’audizione della presidente Laura Bordonaro,
intervenuta su richiesta dei pentastellati per spiegare come mai l’inceneritore ha smaltito ecoballe del napoletano e in che quantità: «Abbiamo appreso che l’ex-direttore Polleri a luglio ha siglato un accordo con la ditta Ecosistem per lo smaltimento dei rifiuti provenienti da Masseria S.Giuliano. Lo smaltimento è stato accordato per una cifra di 105 € la tonnellata e la quantità totale smaltita è stata di 117 tonnellate. Accam a quanto pare, pur essendo una società in house, ha la possibilità trattare rifiuti esterni al consorzio fino al 20% del suo fatturato. La quantità di 117 tonnellate è sicuramente esigua rispetto alle 120.000 t/anno bruciate, ma non ci è stata data garanzia che nel futuro non se ne tratteranno altre».
Genoni e Cerini sono preoccupati per il contenuto di queste ecoballe che, provenendo dalla crisi dei rifiuti del 2007, non sono garanzia di corretta raccolta: «Abbiamo anche chiesto quali controlli sono stati fatti si queste ecoballe e ci è stato risposto che Accam sui rifiuti speciali effettua controlli sistematici sia a vista che analitici. A questo punto richiederemo le analisi specifiche relative a questi conferimenti».
Per i 5 Stelle, però, il problema è principalmente politico: «Chi amministra il territorio è d’accordo su questo modus operandi? La lega ha sempre definito l’impianto come un servizio necessario per il territorio, motivo per il quale i cittadini di Busto Arsizio e dei comuni dell’Alto Milanese ne hanno dovuto accettare la presenza e l’inquinamento che ne deriva. Con quale motivazione dovremmo ora accettare anche i rifiuti di altre Regioni solo per far fatturare Accam? Un inceneritore che sarà sempre meno utile al territorio visti i riscontri positivi sull’incremento della differenziata dei comuni che hanno iniziato ad applicare la tariffa puntuale».
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