Un giorno alla scoperta del “villaggio ideale” di Varano Borghi

In occasione delle Giornate di Primavera, il Fai del Seprio propone cinque percorsi per scoprire il paese costruito per gli operai della fabbrica Borghi. Tra case d'inizio Novecento e una villa da film

Varano Borghi generica

Un villaggio “ideale”, con case per gli operai, strade ben organizzate per congiungere i diversi punti, servizi per gli abitanti e persino un albergo. È il paese di Varano Borghi, esempio ancora poco conosciuto di villaggio industriale-operaio del Novecento: un luogo particolare che sarà al centro della proposta della Delegazione Fai del Seprio in occasione delle “Giornate di Primavera” del Fai, il 24 e 25 marzo 2018.

«Era una idea che avevamo da tempo» spiega Maria Antonietta Bossi, della Delegazione Fai ‘di base’ a Gallarate e Busto Arsizio. «Volevamo puntare i riflettori sul villaggio operaio: non ne esistono poi molti e quello di Varano è molto ben conservato».

Quasi una cittadina, cresciuta fino agli anni Cinquanta con un “disegno” unitario, a servizio della grande fabbrica tessile della famiglia Borghi: Varano non avrebbe poi molto da invidiare ad esempi ben più noti e valorizzati come Crespi D’Adda, bene patrimonio dell’Umanità Unesco. Vero che qui la modernità ha portato qualche casa moderna in più, ma in compenso gli edifici storici hanno una grande varietà di tipologie edilizie, che si confrontavano con la ricerca del ‘bello’, caratteristica di ogni fabbricato del borgo dove decorazioni di elevata qualità, senza ripetizioni, riflettendo al contempo l’organizzazione gerarchica della società di allora e della realtà di fabbrica.

«Ho trovato persone molto disponibili, anche nella ricerca: non ci sono infatti molti scritti su Varano, se non il libro di Sergio Redaelli “La stoffa dei Borghi”», spiega ancora Maria Antonietta Bossi. Attingendo dallo studio degli architetti Roberto Pozzi e Silvana Garegnani (redatto per il piano regolatore del paese) e a una tesi di laurea di Gianluca Larroux, con la collaborazione della locale Pro Loco, il Fai ha disegnato un bel percorso, articolato su cinque diversi percorsi. I visitatori saranno accompagnati dagli “apprendisti Ciceroni”, ben novanta ragazzi e ragazze del liceo scientifico Tosi e del classico Daniele Crespi di Busto Arsizio, dell’istituto Gadda Rosselli di Gallarate, dell’istituto Dalla Chiesa di Sesto Calende.

Varano Borghi generica
La Delegazione del Seprio del Fai, la Pro Loco di Varano Borghi e alcuni dei ragazzi delle scuole

Un primo percorso, itinerante, proporrà la visita del villaggio operaio, con i diversi edifici: le case operaie più antiche – quelle che delimitano la piazza -, l’edificio detto “la fascia rossa”, le villette a schiera più tarde, il bel palazzo con torri vicino al municipio, ma anche la chiesa disegnata dall’architetto Paolo Cesa Bianchi e gli altri servizi.

Un secondo percorso porterà alla scoperta della Villa Borghi, l’elegante dimora padronale in stile eclettico-barocco (costruita a partire dal 1860) oggi magistralmente recuperata come hotel, centro convegni e spa. (visita per soli iscritti Fai, iscrizioni anche sul posto)

Un altro itinerario di visita sarà dedicato all’enorme fabbrica, ancora oggi attiva, testimonianza della grande avventura industriale dei Borghi, famiglia originaria di Gallarate che costruì un impero e avviò tante iniziative. «I Borghi non si sono occupati solo di industria, a Varano hanno ad esempio dato impulso alla piscicoltura, hanno introdotto la coltivazione di fiori di loto sul lago, poi venduti sui mercati di Milano».

Varano Borghi generica
L’ingresso del villaggio visto dalla villa Borghi

Sara poi possibile visitare anche la Cappella Borghi, dentro al cimitero: “anche in questo caso l’intervento venne affidato a Cesa Bianchi, che progetta una cappella che non ha un carattere aulico, ma è contenuta, con un uso vivace e inconsueto delle ceramiche decorative. Tra cui una originale pala in ceramica di Pio Pinzauti, che rappresenta una trasfigurazione ripresa da Raffaello.

All’ex convitto (che ospitava gli operai celibi) sarà proposta una mostra con le maquette in legno di Roberto Vasconi, che riproducono nel dettaglio tutti gli edifici del borgo; la mostra sarà accompagnata dai disegni di apparati decorativi e disegni degli edifici di Gianluca Larroux. Alla sera di sabato, alle 17.30, lo spazio espositivo ospiterà la conferenza di Renata Castelli sulla “Fabbrica ritrovata”.

Infine sarà proposto anche un percorso naturalistico (con la LIPU, accesso da Casale Litta) nella palude Brabbia, ambiente naturale connesso alla storia del paese: qui viene costruito il primo mulino, dalla palude viene poi estratta la torba usata come combustibile.

Gli orari: sabato 24 marzo le visite si terranno dalle 10 alle 12, dalle 14 alle 18; domenica 25 invece saranno a orario continuato dalle 10. I percorsi di visita principali (villaggio, villa, fabbrica) hanno una durata di circa 40 minuti, più limitati gli altri

Dal Fai arrivano i ringraziamenti agli architetti Roberto Pozzi e Silvana Garegnani, a Gianluca Larroux, agli apprendisti ciceroni, al signor Roberto Vasconi e alla Pro Loco. Nonché agli sponsor dell’evento: Laura e Franco Marcora della Borghi 1819 e Tbm Tessuti Italiani.

Un evento che ha coinvolto molte persone e che è davvero un’occasione per scoprire un villaggio ai più sconosciuto, ma con una storia molto interessante, anche quella personale dei Borghi, con il capostipite Luigi che – esule risorgimentale dopo il 1848 – in Gran Bretagna “scoprì” la rivoluzione industriale e la importò in Lombardia. «Sono molto contento di questa occasione» commenta anche il sindaco Rosario Calcagno. «È un evento importante per Varano: la villa, i Borghi, la fabbrica sono parte di una storia che non va cancellata».

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Marzo 2018
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