Hupac apre una nuova via della Seta con un treno per la Cina

La società che gestisce il terminal intermodale tra Busto e Gallarate sta realizzando un nuovo servizio che collega l'Europa con la città di Chengdu, metropoli del Sichuan

manuela maffioli andrea cassani hupac

Non solo via mare e via aereo, ora anche via terra grazie ai treni di Hupac. La Cina è sempre più vicina grazie al nuovo servizio che la società intermodale sta sviluppando in collaborazione con “Only Italia” per collegare il terminal intermodale di Busto Arsizio/Gallarate con la città di Chengdu, 15 milioni di abitanti nel cuore del Sichuan con un treno che in 18 giorni coprirà l’enorme distanza che collega questi due luoghi.

Proprio questa mattina una troupe dell’emittente Chengdu Television Station ha intervistato il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, l’assessore alla Cultura di Busto Arsizio Manuela Maffioli e il capo della business unit Cina di Hupac Peter Weber per far conoscere ai propri concittadini questo nuovo servizio e il territorio del Basso Varesotto.

Dopo un primo treno di prova partito a maggio dello scorso anno, ecco che il servizio comincia a prendere piede e apre anche agli imprenditori del Varesotto una nuova “via della Seta” per aprire uno scambio commerciale con una delle aree con il maggiore tasso di sviluppo economico al mondo. Per Roberto Paciaroni, direttore amministrativo di Hupac a Busto Arsizio, si tratta di una grande opportunità: «Il treno si posiziona esattamente a metà strada tra la nave (che impiega 45 giorni, ndr) e l’aereo che ne impiega uno solo ma si concentra sui prodotti di alta gamma – spiega – il treno impiega 18 giorni ad arrivare. Puntiamo al trasporto di merci di medio valore ma non è nostra intenzione aprire un nuovo corridoio per merci di basso valore o contraffatte».

Così commenta il sindaco di Gallarate: «Siamo contenti si ospitare Hupac, una realtá virtuosa che rende competitive le nostre aziende. Il trasporto su rotaia è il futuro e inquina meno e qui c’è uno snodo importante e strategico a conferma di ciò, sempre più operatori logistici aprono sedi nel nostro territorio».

Per l’assessore Maffioli c’è un altro aspetto da non sottovalutare: «Oltre a quello economico c’è un aspetto culturale da non sottovalutare. La Cina è un Paese aperto alla conoscenza di eccellenze culturali di altri Paesi. Ho parlato ai giornalisti di Chengdu delle nostre eccellenze lombarde come la Scala, le opere d’arte e i musei ma non ho dimenticato di citare aspetti storici e culturali della nostra Busto Arsizio che, dopo la gloriosa epoca industriale, si sta reinventando anche attraverso eccellenze come il Museo del Tessile, le raccolte di Palazzo Cicogna e il festival del cinema».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Marzo 2018
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