La scuola materna statale compie 50 anni
Era il 18 marzo 1968 quando venne approvata la legge 444 che istituiva la scuola materna statale. Manifestazioni di commemorazione promosse dal Ministero dal 17 al 24 marzo
La scuola materna statale, ormai chiamata dell’infanzia, compie 50 anni. Era il 18 marzo 1968 quando venne promulgata la legge 444 che istituiva quella che allora si chiamava Scuola materna statale. Per festeggiare la ricorrenza, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha messo a punto una serie di iniziative in tutte le Regioni italiane, che
L’approvazione della legge 444 ha rappresentato un momento rilevante della storia della scuola italiana e ha gettato le basi per un sistema educativo rivolto all’infanzia, sempre più generalizzato, caratterizzato dal pluralismo delle idee pedagogiche e da azioni concrete.
La progressiva diffusione della scuola dei 3-6 anni ha consentito di raggiungere tutte le località del nostro Paese e di garantire un’offerta formativa ad oltre il 95% delle bambine e dei bambini di età tra 3 e 6 anni.
Un processo di evoluzione e miglioramento costanti che è tuttora in atto. Uno degli otto decreti attuativi della legge 107 del 2015, infatti, è dedicato proprio al Sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, che mira a garantire “ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali”, con particolare attenzione alle alunne e agli alunni con disabilità. Per finanziare il nuovo Sistema è stato creato un Fondo specifico da 239 milioni di euro all’anno a regime per l’attribuzione di risorse agli Enti locali.
«La storia della Scuola dell’infanzia degli ultimi 50 anni si è intrecciata con l’evoluzione dei diritti e con l’ampliamento della partecipazione di donne e uomini alla vita sociale e civile del nostro Paese – sottolinea la Ministra Valeria Fedeli –. In particolare, la presenza diffusa e generalizzata di strutture educative per i bambini da 3 a 6 anni, cui si è affiancata nel 1971 l’istituzione dei nidi d’infanzia per i bambini fino a 3 anni, ha consentito alle madri e ai padri di conciliare sempre di più i tempi di vita, di cura e di lavoro contribuendo così all’emancipazione e alla parità di diritti e condizioni esistenziali, soprattutto per le donne. Questo processo – prosegue la Ministra – che vuole superare gli stereotipi di genere è tuttora in atto e trova nello sviluppo di un sistema educativo pubblico e integrato una delle condizioni affinché il superamento diventi realtà concreta».
Una storia lunga quella della Scuola dell’infanzia statale, che nel primo anno di attività accolse già oltre 89mila bambine e bambini (pari al 5,7% della popolazione scolastica complessiva delle allora scuole materne, sia statali che non statali) e dieci anni dopo la sua istituzione, nell’anno scolastico 1979-1980 contava oltre 725mila bambine e bambini, il 38,1% del totale delle alunne e degli alunni delle Scuole dell’infanzia sia statali che non. Nell’anno 1987-1988 avvenne il sorpasso, in termini di alunne e alunni e di docenti, degli istituti statali su quelli non statali: le bambine e i bambini iscritti alla scuola statale arrivano infatti a quota 804.927 (il 50,72% del totale) e arrivano a 65.406 (il 59,6% del totale del corpo docente) le insegnanti e gli insegnanti in ruolo.
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