Lungo il Sentiero 10 con Teresio Colombo e il suo gruppo

Giovanni Pinesso racconta la passeggiata alla scoperta di fiori e arbusti

Lungo il sentiero 10 con Teresio Colombo e il suo gruppo

Cari lettori,

Vi propongo, come IV uscita, Sabato 24 marzo una breve escursione attorno al laghetto di Brinzio alla ricerca del croco bianco, partenza alle ore 9.15 dal lago di Brinzio la ricerca avverrà lungo un sentiero pianeggiante, oltre il croco sarà l’occasione per ammirare il bosco di Ontano nero, la fioritura del Salice e la vegetazione ai bordi dei rivoli e forse potremo ammirare qualche piccola Salamandra che si trattiene su qualche sasso immerso nell’acqua.

La località da raggiungere è Brinzio, al semaforo girare a sinistra per chi arriva da Varese, poi ancora a sinistra per parcheggiare nel grande spiazzo prima del torrente Intrino, questo è il punto di riunione dei partecipanti all’escursione che si svolgerà sul grande sentiero almeno sino all’acquedotto, al ritorno ci si fermerà qualche momento sulle rive del laghetto. La facilità del percorso rende idonea l’escursione alle persone di ogni età l’unico problema potrebbe essere determinato dalla particolare umidità del terreno. Il rientro è previsto prima delle ore 12. L’uscita non avrà luogo in caso di precipitazioni ci auguriamo che questa sia la volta buona dopo i precedenti rinvii.

Ricordo a tutti i lettori che all’indirizzo: https://1drv.ms/f/s!Ai2XEUNXNkbNaN2D7n38g7DKm3o

sono disponibili fra l’altro gli articoli relativi alle uscite realizzate sino ad oggi, in particolare è stato aggiunto il file relativo alle orchidee del Parco.

Teresio Colombo

III° uscita Poggio Sentiero n. 10

Sabato 24 Febbraio Teresio Colombo ci spinge a effettuare un’altra uscita nonostante l’arrivo del freddo; abbiamo così anticipato il Burian, il vento gelido Siberiano, e ci siamo trovati in località Poggio del Comune di Casciago.

Iniziato il sentiero, ci imbattiamo in un Gigaro chiaro, Arum italicum Mill., pianta velenosa che provoca dolori alla bocca e ha un odore sgradevole, e produce delle bellissime bacche rosse che, purtroppo, potrebbero attrarre i bambini.

Là vicino insistono delle piante di Olivagno pungente, Elaeagnus pungens Thunb., pianta molto bella, naturalizzata in Italia e proveniente dalla Cina e dal Giappone. E’ una pianta solitamente coltivata nei giardini che solo successivamente si è diffusa nei boschi nostrani. Camminando, lentamente, al passo con l’andatura di Teresio, incontriamo l’elleboro verde, Helleborus viridis L. della famiglia delle Ranunculaceae, famiglia che presenta molte specie velenose, tra cui l’elleboro stesso.

In località Pianezzo calpestiamo un enorme prato per incontrare un’altra pianta del genere Elaeagnus, l’Olivagno comune, Elaeagnus angustifolia L.,somigliante all’olivo. Questa pianta ha foglie lanceolate che nella pagina inferiore presentano della peluria biancastra. I fiori sono molto profumati e compaiono tra il mese di Aprile e il mese di Giugno. Come l’olivagno pungente è una specie naturalizzata, il cui frutto, di colore giallo o rosso-arancione, è una drupa, commestibile – preciso e sottolineo–solo dalle persone che non hanno allergie verso i principi attivi della pianta.

Arrivati alla Cascina Zambella osserviamo dei bellissimi nespoli comuni, Mespilus germanica L., i cui frutti per l’alto contenuto di tannini non possono essere consumati alla raccolta, ma vanno depositati per un certo periodo in cassette di legno e paglia, in luogo fresco.

Ci inoltriamo successivamente in un sentiero a sinistra, dalla forte presenza di pini strobo, specie a rapido accrescimento, e arriviamo al margine della sponda sinistra del Torrente Tinella. Il suo alveo si presenta abbastanza largo da far presagire che abbia una portata d’acqua notevole durante le forti piogge o le piene. Ai nostri sguardi si presenta per farsi ammirare in tutta la sua bellezza un pungitopo Ruscus aculeatus L. pieno di bacche rosse. Ci sembra giusto soffermarci sul Pino Strobo o Pinus strobus L., specie indigena del Nord America con ampia diffusione nella parte orientale del continente.

Dal 1960 al 1980 ebbe una grande diffusione anche come specie da rimboschimento e impianto artificiale spesso realizzato a filare. Questa pianta veniva utilizzata nell’industria della carta. Anche nella nostra zona, la Cartiera Mayer di Cairate, che chiuse nel 1971, realizzò per la sua produzione pinete di Pino Strobo nell’attuale Parco Pineta in Comune di Tradate nonché in Comune di Cairate. Risalendo e riprendendo il percorso principale, ci addentriamo questa volta in fitti cespugli posti a monte del sentiero, fino all’area di una risorgiva. Questa risorgiva si trova all’interno di un bosco che ha subito di recente un taglio: il soprassuolo è stato senz’altro interessato dall’incendio boschivo dello scorso 25 ottobre 2017. Questa risorgiva nasce presumibilmente dalla risorgenza delle acque del torrente suddetto le quali, trovando un terreno permeabile, sono riuscite a penetrare scorrendo sottoterra per poi riaffiorare a valle.

Proseguendo ci troviamo in un bosco, dove è presente la douglasia o Pseudotsuga menziesii (Mirb) Franco. Questa pianta è stata utilizzata in passato per i rimboschimenti in quanto pianta a rapido accrescimento. La specie proviene dalle regioni costiere che corrono dalla California al Nord America fino al Canada.

Al ritorno siamo riusciti ad ammirare la Cinquefoglie fragola secca o Potentilla micrantha Ramond ex DC. Il fiore è composto di cinque petali bianchi vicino al ricettacolo (parte rigonfia da cui dipartono sia i sepali sia i petali), dove s’intravedono le basi dei sepali di colore rosso.

Questa specie con la foglia simile alla fragola possiede frutti che sono degli acheni ovoidali e, quindi, non frutti consistenti. La fragola, pianta che ha un frutto che tutti conosciamo, è un falso frutto diversamente da quello che ognuno pensa, poiché il ricettacolo, rigonfiandosi dopo la fecondazione del fiore, si trasforma in un aggregato carnoso rosso con gli acheni di colore giallo in superficie (simili a semini), conferendo quella forma e quel colore particolare: i veri frutti della fragola sono gli acheni. La Cinquefoglie appartiene infatti al genere Potentilla, mentre la fragola appartiene al genere Fragaria. Nel bosco si trovano la fragola di bosco o Fragaria vesca L., che ha gli acheni piccoli e neri e la fragola verde Fragaria viridis Duchesne, dalla quasi totale assenza di stoloni, rami flessibili che si allungano scorrendo sul suolo.

Nei pressi della fragola secca si pone in esposizione la violetta bianca, Viola bianca Besser, con i suoi bei fiori bianchi odorosi e il suo sperone violaceo. Questa viola è una delle prime piante che fiorisce a fine inverno.

Proseguendo, sulla destra osserviamo il sottobosco coperto da Equiseto Invernale o Equisetum hyemale L..

Chiudiamo la nostra uscita ritornando al Poggio, dove si biforca l’inizio del sentiero. Lì maestoso domina un Olmo Campestre o Ulmus minor Mill. Una latifoglia nobile di bellissimo portamento con i suoi fiori ermafroditi, di color rosso porpora ben visibili che fioriscono prima dell’emissione delle foglie, riuniti in piccole ma dense infiorescenze, con molti stami, con le antere rosse e gli stigmi biancastri e pelosi. Quest’esemplare è molto importante per la diffusione della specie,in quanto dagli anni ‘50 del secolo scorso è stato purtroppo colpito da una malattia, la “grafiosi dell’olmo”, provocata da un fungo ascomicete. Il fungo è trasmesso da uno scolitide del genere Scolytus, che lo trasporta da una pianta malata a un’altra sana diffondendo in questo modo la malattia; perciò prendiamoci cura di questo esemplare.

Alla prossima uscita.

Giovanni Pinesso

N.B. Le foto sono state scattate da Milena Gandini.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Marzo 2018
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