Picchia il miglior amico che gli soffia la fidanzata, pena ridotta

Attenuanti riconosciute ad un trentacinquenne condannato per lesioni. Riconosciuto lo “stato d’ira determinato da fatto ingiusto altrui”

Avarie

Mandare all’ospedale un amico perché ti ruba la fidanzata è un reato, ma quel comportamento, viziato dalla rabbia dovuta alla profonda gelosia, può essere considerato una attenuante.

È quanto ha deciso nella giornata di ieri il Tribunale di Varese che ha condannato per lesioni un trentacinquenne a 5 mesi a fronte della richiesta del pubblico ministero che chiedeva due anni di reclusione.

I fatti si riferiscono a circa un anno e mezzo fa quando un giovane di trentacinque anni ritorna a Porto Ceresio dopo un breve periodo di lavoro passato in Svizzera. E lì al bar, tra un caffè e un aperitivo, lavoce del piccolo centro lacustre corre di bocca in bocca e lo informa che la sua ragazza si è fidanzata col suo migliore amico.

Apriti cielo. Prima cerca l’oramai “ex” amico e lo invita al bar, ma lui rifiuta l’incontro; a questo punto, pazzo di gelosia, va a casa del rivale col manico di un piccone, e lo manda all’ospedale.

Parte la denuncia e si attiva un procedimento per lesioni. Ieri la decisione del giudice Giuseppe Fertitta.

«È stata riconosciuta l’attenuante “in stato d’ira determinato da fatto ingiusto altrui”, quello che una volta si chiamava “attenuante d’onore”, di fatto una delle prime sentenze in Italia che applica questo principio – spiega il difensore del trentacinquenne, l’avvocato Corrado Viazzo. Di solito questa attenuante non viene applicata per questioni di gelosia e quindi il fregio di questa decisione è di riconoscere rilevanza morale al valore dell’amicizia».

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Pubblicato il 09 Marzo 2018
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