Picchiava e minacciava la compagna, manette per un 25enne
La violenza sulle donne non si ferma neanche l'8 marzo. I carabinieri hanno arrestato un giovane per aver maltrattato e picchiato per un anno la propria compagna 21enne
Le brutte storie di maltrattamento delle donne non si fermano nemmeno l’8 marzo, giorno che dovrebbe essere di festa ma anche di riflessione sulla condizione femminile.
L’opera incessante dei Carabinieri di Busto Arsizio nella lotta a questo fenomeno ha portato all’ennesimo arresto proprio nel giorno dedicato alle donne. A preoccupare ancora di più è la giovane età della vittima e quella del maltrattante.
I Carabinieri della stazione di piazza XXV Aprile hanno tratto in arresto un 25enne residente in città, operaio, incensurato per il reato di maltrattamenti.
Il giovane è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari che ha recepito integralmente la richiesta del pubblico ministero predisposta a seguito dell’attività di indagine svolta dagli uomini dell’Arma a seguito della denuncia presentata dalla ex-convivente 21enne dell’uomo.
Fondamentale, per l’esecuzione del provvedimento, la collaborazione tra l’assessorato ai servizi sociali del comune ed eva onlus, l’associazione che si occupa di tutela della donne maltrattate. La prima denuncia della giovane vittima, infatti, risale già al mese di dicembre dello scorso anno, quando ha trovato il coraggio di denunciare i frequenti episodi di maltrattamento e violenza da parte del compagno, proseguite per tutto il 2017.
Le immediate indagini consentivano di trovare subito i primi riscontri a quanto denunciato dalla vittima che nel frattempo aveva intrapreso un percorso assistito dai due enti sopra indicati.
In particolare le violenze erano rappresentate da continue percosse, sia in casa che in strada, perpetrate per futili motivi. In una circostanza la giovane era stata trascinata per i capelli all’interno dell’abitazione e colpita con calci su tutto il corpo; inun altro episodio la ragazza è stata lasciata chiusa fuori sul balcone dell’abitazione per mezz’ora.
Le violenze non erano solo fisiche ma anche verbali e psicologiche con continui insulti ed ingiurie, dovuti anche ad inesistenti accuse di relazioni con altri uomini. Spesso l’uomo minacciava la compagna affermando di conoscere persone molto pericolose che la potevano mettere in pericolo. Il continuo invio di sms e telefonate di controllo per verificarne frequentazioni e posizione completavano l’opera di assoggettamento
L’apice è stato raggiunto nel mese di febbraio quando il giovane, durante l’ennesimo momento di violenza, ha colpito la donna che diceva di amare con un violento pugno al volto, procurandole un grave ematoma facciale. Finalmente arrestato, al termine delle formalità di rito, l’autore delle violenze è stato accompagnato nel carcere di Busto Arsizio.
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