Renzi si dimette e chiede le primarie: “No agli inciuci”

Il segretario del Partito Democratico annuncia le sue dimissioni ma rimarrà fino alla formazione del nuovo governo: "Sconfitta netta. Il governo lo facciano Salvini e Di Maio"

matteo renzi

Le parole più attese, dopo quelle di Di Maio e di Salvini, erano quelle di Matteo Renzi, segretario dimissionario del Pd dopo la cocente sconfitta elettorale del 4 marzo.

Il riconsocimento della sconfitta

«Mi pare che abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta. Ci impone di aprire una pagina nuova nel Pd. Siamo orgogliosi del nostro straordinario lavoro di questi anni. Lo dico ai tanti militanti che ci stanno chiedendo di andare avanti».

La situazione post-elettorale

«Oggi l’Italia ha una situazione in cui chi ha vinto politicamente le elezioni non ha i numeri per governare. Tutto nasce dalla vicenda referendaria. Oggi gli stessi vincitori sono vittime dei loro marchingegni».

Gli errori del Pd

«Dovevamo votare in una delle due finestre del 2017 (elezioni tedesche e francesi) ma non abbiamo colto quell’opportunità. Siamo stati fin troppo tecnici e non abbiamo mostrato l’anima delle cose fatte e di quelle che volevamo fare Questa volta non siamo riusciti a bloccare il vento estremista come nel 2014. A Pesaro il centrosinistra ha candidato Minniti che ha fatto un lavoro straordinario su uno dei problemi simbolo come l’immigrazione eppure il candidato del M5S definito da loro stessi impresentabile ha vinto contro ogni valutazione di merito».

L’annuncio delle dimissioni e la richiesta delle primarie

«Come previsto dallo statuto ho già chiesto a Orfini di convocare fase congressuale per eleggere un nuovo segretario al termine della formazione del governo. Fare un congresso serio e risolutivo che permette alla leadership di fare ciò che propone. Non un reggente scelto da un caminetto ma un segretario eletto dalle primarie».

Il Pd si prepara all’opposizione

«Abbiamo detto no ad un governo con gli estremisti e degli estremisti. Noi non abbiamo cambiato idea nel giro di 48 ore. Continuiamo a dire no alla cultura antiscientifica e no alla cultura dell’odio. Antieuropeismo, antipolitica e odio verbale accomunano Di Maio e Salvini. Fate il governo senza di noi. Non faremo la stampella per un governo antisistema. Saremo responsabili, staremo all’opposizione».

Cosa farà Renzi

«Farò il senatore del mio collegio. Si riparte dal basso, militante tra i militanti. Andiamo a recuperare il rapporto con le periferie della quotidianità. Restituiamo le chiavi di una casa che è molto più in ordine e bella di come ce l’avevano lasciata. Se loro sapranno fare meglio tiferemo per loro, non ci faremo prendere dall’odio. Diremo sì a tutto ciò che serve al paese e al futuro dei nostri figli. No inciuci, no ai caminetti ristretti, no ad ogni forma di estremismo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2018
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