Una rete di 82 società per truffare Inps e creditori

I contorni dell’operazione Hydra portata a segno dalla Guardia di finanza varesina che ha fatto scattare le manette ai polsi di 9 persone. 123 gli indagati, danni a Stato e privati per oltre 7,5 milioni

Ha anche una testa varesina l’Hydra – nome dell’operazione della Guardia di Finanza di Varese coordinata dalla Procura della repubblica di Varese, che prende il nome da un personaggio dei fumetti degli anni ’60 – un mostro criminale con tentacoli che arrivano a spingersi in diverse regioni italiane.

Un’associazione a delinquere che la Procura della repubblica di Varese rappresentata da Daniela Borgonovo e dal suo sostituto Annalisa Palomba non esita a descrivere come qualcosa in grado di colpire l’intera collettività.

Avarie

E questo è evidente se si analizzano i contorni dell’inchiesta: le 9 persone finite in manette all’alba di oggi, lunedì 19 marzo, – molti i commercialisti – rappresentano la cartina tornasole di un sistema che inquinava la libera concorrenza e colpiva ciascun contribuente, andando a toccare qualcosa di sacro: la cassaforte dell’Inps.

Risulta, difatti, l’istituto previdenziale particolarmente danneggiato da quel centinaio di rapporti di lavoro attivati quanto bastava per rientrare nei termini di legge e far percepire ai lavoratori il Nuovo assegno sociale per l’impiego (la cd. Naspi) una volta licenziati: l’importo veniva “caricato” su tessere prepagate e liquidato dall’Inps.

Il “bottino” veniva poi liquidato: una parte agli arrestati, una parte ai “lavoratori”, in tutto 913 mila euro.

Questo gioco era possibile grazie al controllo di 82 società – molte Srl ma anche imprese individuali “di persone” – decotte o con problemi economici, sulle quali i malviventi riuscivano a mettere le mani con estrema facilità.

Erano queste le basi con cui, oltre alle truffe sulla disoccupazione, era possibile dare seguito anche ad acquisto di beni che venivano pagati con assegni bancari scoperti, bonifici bancari garantiti da false fidejussioni o bonifici disposti e poi annullati on line: 3 milioni il valore di queste truffe.

Le imprese controllate dal “sistema dell’Hydra” acquistavano di tutto: dai televisori ai carburanti, dai metalli alle canne fumarie: tutti beni che venivano comprati e non pagati, proprio come le forniture di pellet, materiale da cui è partita l’indagine della Procura un paio d’anni fa con un imprenditore varesino che va dai finanzieri per denunciare.

Il beni acquistati in maniera fraudolenta venivano poi nascosti; parte di questi proventi sono stati recuperati dai finanzieri e ridati ai legittimi proprietari.

Un sistema simile avveniva per le auto: in questo caso i veicoli venivano acquistati in leasing, con le prime rate pagate e poi non onorate dalle società che nel frattempo chiudevano: la macchina spiccava il volo per la Bulgaria, dove è presente la compagna di uno degli arrestati.

Le persone finite in manette sono professionisti della provincia di Varese e di Reggio Calabria.

Tra le società finite nel mirino dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa in materia di erogazioni previdenziali, bancarotta fraudolenta e documentale, quasi la metà stanno a Milano, il 20% a Varese e il 17% a Reggio Calabria, e poi in svariate altre località: Lecco, Bergamo, Lodi e Pavia per la Lombardia; Prato, Cagliari, Modena, Torino, Alessandria, Genova, Pesaro, Urbino e Taranto per le altre località dello Stivale.

In tutto sono 123 gli indagati tra promotori, organizzatori e partecipi all’associazione delittuosa nonché percettori delle indennità di disoccupazione.

I danni arrecati allo Stato e alle imprese commerciali ammontano a 7 milioni e 600 mila euro.

Avarie

HYDRA
È un’organizzazione terroristica immaginaria creata da Stan Lee e dal disegnatore Jack Kirby nei fumetti pubblicati negli Stati Uniti d’America dalla Marvel Comics. Esordì nella testata antologica Strange Tales (Vol. 1 nel n. 135 agosto 1965).
Fonte: wikipedia

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Marzo 2018
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