Prima di rivolgersi al medico è utile fare ricerche online su eventuali sintomi?

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In Italia sta prendendo sempre più piede la pratica dell’e-health, ovvero della ricerca, attraverso mezzi informatici, di informazioni relative al proprio stato di salute. Secondo uno studio effettuato dal Censis nel 2014, infatti, circa il 37,1% dei cittadini attua delle indagini personali in merito ad eventuali sintomi prima di recarsi dal medico. Ma è veramente utile questo tipo ricerca o è meglio evitarla?

Salute in rete

La salute è uno degli argomenti più cliccati del web, il che fa capire quanto questo ambito sia motivo di preoccupazione per le persone.  A tal proposito è bene sottolineare che, se da una parte l’accesso alla rete ha garantito una maggiore diffusione della conoscenza e della libertà di informazione, dall’altra, se usata in modo inappropriato e superficiale, può diventare uno strumento estremamente pericoloso.

Ciò avviene soprattutto nei casi in cui le persone non si limitano a ricercare notizie basilari in merito ad eventuali sintomi, ma si dilungano in spasmodiche ricerche che contribuiscono ad accrescere ansie relative al proprio stato di salute. Del resto, la rete, a differenza dei testi medici, consente di accedere ad una quantità di notizie pressoché infinita, e spesso non corretta, a causa del continuo rimando a link e pagine che trattano i medesimi argomenti.

Diversi studi hanno dimostrato che assai di frequente, gli utenti iniziano le proprie ricerche in merito a sintomi banali, arrivando, attraverso un’escalation di informazioni sempre più specifiche, a reperire notizie relative a patologie estremamente più gravi, distanti da quanto prefissato all’inizio. Sembra, infatti che il sovraccarico di notizie diagnostiche generate dagli strumenti digitali, porti gli individui a diventare ipocondriaci e a formulare una diagnosi sbagliata, aggravando i propri sintomi.

A ciò va aggiunto anche che la maggior parte degli utenti, che effettuano ricerche relative alla salute su internet, spesso non sanno discernere siti attendibili, come www.ilmediconline.it, da quelli poco affidabili. Tutto ciò, comporta il rischio di creare nuovi malati immaginari, che si rivolgono al medico convinti di soffrire di determinate patologie proprio in base alle informazioni recepite sulla rete.

Tuttavia, è bene sottolineare che, se utilizzato con parsimonia e in maniera consapevole, il web può essere utile per fornire delle indicazioni basilari che devono essere discusse con gli esperti del settore medico, ma anche per formulare domande che possano portare ad individuare con maggiore rapidità eventuali problematiche e disturbi.  

Il rapporto medico-paziente

Alla luce di quanto appena riportato è dunque chiaro che le informazioni medico-scientifiche individuate in internet, per quanto possano essere corrette, non possono sostituire il rapporto medico-paziente. Infatti, solo lo specialista è a conoscenza della storia clinica del paziente (farmaci assunti, patologie, esami effettuati, quadro clinico familiare) e, per tanto, è l’unico in grado di attuare una diagnosi specifica e di stabilire la terapia farmacologica più adatta.

Compito del medico è certamente quello di dedicare tempo al paziente e cercare di spiegare al meglio eventuali malattie o disturbi, così da ridurre la necessità di dover approfondire determinati argomenti. Tuttavia, è bene anche che lo specialista  menzioni siti affidabili, da un punto di vista scientifico, che possano essere consultati in tutta sicurezza qualora si voglia recepire ulteriori informazioni.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Marzo 2018
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