Il sindaco scrive ai ragazzi: “È un figo chi va a votare”

In una lettera Danilo Centrella espone una riflessione rivolta ai più giovani: "Scegliete chi fra i candidati stimola di più la mente e il cuore"

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Danilo Centrella, sindaco di Cocquio Trevisago in vista del voto di domenica prossima, 4 marzo, con cui si eleggono i rappresentanti in Parlamento – Camera dei Deputati e Senato della Repubblica – e in Lombardia anche del Consiglio Regionale e del Presidente della Regione, invia una lettera aperta ai giovani di Cocquio.

Buon giorno ragazzi (intendo ragazzi tutti i giovani sotto i cento anni!),
Scrivo questa mia lettera per ricordare a tutti voi la grande possibilità che abbiamo nell’esprimere, domenica prossima, la nostra preferenza e i nostri rappresentanti a livello nazionale e regionale.
Non è mia intenzione fare a tutti voi una lezione di storia e di morale, ma desidero ricordare che gli eroi anonimi che ci hanno resi liberi erano tutti ragazzi come voi. La storica data del 2 Giugno 1946 è ricordata, oltre per il fatto di essere il giorno in cui gli
italiani hanno scelto la Repubblica al posto della monarchia, per essere stato il giorno in cui per la prima volta nella storia d’Italia è stato garantito il diritto di voto a tutti gli uomini e a tutte le donne, e ciascuno ha avuto l’opportunità di determinare il proprio destino.
Quindi il nostro voto non è solo un diritto, conquistato con lotte e pagato a carissimo prezzo da chi ci ha preceduto, ma esso rappresenta una grande opportunità. Come la scena finale di un film di guerra dove, dopo molte battaglie e molte morti, gli eroi vincono.
Il voto è lo strumento necessario per esprimere la dignità che tutti, a partire dal diciottesimo anno di età, possono esercitare
liberamente. Rappresenta l’unico strumento di libertà di espressione (altro che facebook!) con il quale è possibile far sentire la propria voce nel mondo politico.
So cosa molti di voi pensano e ad essere sincero ogni tanto lo penso anche io: sono sempre gli stessi personaggi, dicono sempre le stesse cose, hanno sempre le stesse facce (magari con più rughe!), urlano tutti contro avversari senza nuove proposte etc…
Avete ragione! Purtroppo la nostra nazione attraversa un momento in cui la politica è di altri e solo alcuni la gestiscono, finché il potere non converge in una sola persona.

E’ il momento dei “twitter”, dei messaggi di pochi secondi che colpiscono sempre alla pancia e poco alla testa e al cuore. Sempre meno partiti e sempre più leader.
Insomma, il metodo di fare politica e quindi di presentazione dei candidati, rispecchia la nostra società: tanti amici virtuali e pochi reali, grandi promesse e grandi show, molta parvenza e poca sostanza.
La situazione politica ha demotivato e indotto ad una cittadinanza passiva, soprattutto in voi ragazzi. Le nuove generazioni considerano “figo” non andare a votare come una legittima forma di protesta che ciascuno ha il diritto di attuare. Niente di più sbagliato e niente di più “sfigato”.
Una delle più grandi lezioni di educazione civica è comprendere la differenza che esiste tra non andare a votare e andare a votare, magari anche solo per scrivere sulla scheda quello che in quel momento ci passa per la testa. In entrambi i casi esprimiamo il nostro disaccordo, ma i due comportamenti sono completamente opposti.
Nel primo caso siamo di fronte ad un tradimento dei nostri nonni e bisnonni, che a quel tempo erano dei veri eroi: altro che youtube, facebook e selfie con la bocca a sedere di gallina! Loro sì che erano dei duri! Non andando a votare non scegliamo l’anonimato, scegliamo l’inesistenza e il completo disinteresse verso il mondo esterno.
Ma vi sembra così “cool” essere inesistenti? E’ come andare ad una festa e scappare via: ci presentiamo, tutti ballano e si divertono e noi ce ne andiamo senza che nessuno si accorga. Ecco, non andare a votare è proprio così! Come “taggarsi” nella categoria degli invisibili.
Nel secondo caso, la scheda elettorale viene dichiarata nulla: siamo di fronte ad un individuo che ha mostrato, come espressione della propria libertà di pensiero, di non riconoscersi in alcuno dei soggetti o progetti politici presenti. In modo distorto, ma comunque lecito. Come andare alla festa, restarci ma senza divertirsi troppo. E’ già un passo avanti rispetto al restare da solo a casa con una mano nei boxer e una sui tasti del telefonino a scrivere: “condividi se sei indignato” o mettere “like”…
Ora però ragazzi vi propongo la terza possibilità. Come andare ad una festa e ballare, parlare e vivere! Sembra incredibile ma vi assicuro che è vero.
Tra la miriade di candidati che ci raccontano panzanate, ce ne sono alcuni che sono veramente il “top” e fanno una immensa fatica nel tentare di migliorare il nostro paese.
Chi sono non posso e non voglio dirvelo per rispetto alla vostra intelligenza, alla vostra liberta’ di pensiero o alla sorpresa di
scoprirli.
Ma vi do un consiglio su come riconoscerli. Sono gli unici che non stimolano la vostra pancia! Loro stimolano la vostra mente ed il vostro cuore. Sono gli unici che non vi fanno provare odio per il prossimo ma vi fanno sognare un mondo migliore. Non fanno twitter ma discorsi. Non li vedi nei grandi show ma a spasso nei paesini come il nostro. Non urlano, ma ragionano, non offendono, ma sorridono.
Il diritto di votare, sin dall’antica Grecia, non era un diritto aperto a tutti: solo chi aveva la cittadinanza poteva votare e quest’ultima non era facile da acquisire. Con tale voto i cittadini decidevano chi doveva essere il nuovo governatore di Atene. Il politico possedeva due caratteristiche importanti: il PATHOS, cioè la capacità di suscitare emozione nella gente ed l’ETHOS cioè la cultura, i valori morali e la preparazione personale. Caratteristiche tramandate solo ad alcuni dei candidati politici tutt’oggi rendendoli credibili.
Quindi ragazzi, se volete essere “cool”, lasciate perdere i twitter, i video su youtube e i mini slogan elettorali e leggete la storia, la preparazione, le motivazioni e l’entusiasmo dei candidati. Di tutti, ma proprio di tutti! dalla sinistra alla destra passando dal centro della nostra realtà politica. Guardate i loro visi, leggete i loro curriculum e cercate di parlare direttamente con loro ma soprattutto lasciatevi trasportare.
Votate! perché votare vi fa sentire veramente “cool”!
Votate il progetto, il partito ed il candidato che più vi aggrada.
Votate chi più vi fa vibrare la testa e il cuore.
La pancia usatela per altri scopi!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2018
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