Un ambulatorio vaccinale per pazienti fragili: Busto fa scuola

Partito 18 mesi fa per i soli pazienti sieropositivi, da gennaio è aperto a tutti i malati cronici. La novità voluta dalla dottoressa Quirino, ormai in pensione, è portata avanti dalla collega Menzaghi

vaccinazioni bambini

Milleduecento pazienti in cura e un problema da risolvere: come garantire le coperture vaccinali necessarie per non compromettere una salute già minata.

È il problema che, qualche anno fa, si era posta la dottoressa Tiziana Quirino, primario del reparto di infettivologia dell’ospedale di Busto, andata in pensione lo scorso 31 dicembre. Insieme alla dottoressa Barbara Menzaghi, che oggi porta avanti il coordinamento delle attività, si interrogò sulla scarsa volontà dei sieropositivi di andare all’ambulatorio vaccinale dell’Asl per garantirsi la protezione da virus decisamente pericolosi: lo pneumococco, il meningococco, e così via fino al virus dell’influenza: « Notavamo che, mentre in reparto venivano e rispettavano le scadenze – spiega la dottoressa – disertavano ogni richiamo vaccinale. Abbiamo pensato che avremmo risolto ogni problema se fossimo stati noi a fornire anche quel servizio. Così, 18 mesi fa, abbiamo iniziato le attività dell’ ambulatorio per le vaccinazioni dei pazienti sieropositivi».

La possibilità di fare tutto in reparto, senza dover dare spiegazioni, affidandosi a chi già si prendeva cura ha risolto il problema sembrava essere la risposta adeguata alle difficoltà diei pazienti: « Non possiamo che essere felici della risposta che abbiamo ricevuto – commenta l’infettivologa – I malati hanno accettato senza problemi il servizio vaccinale che svolgevamo nello stesso reparto dove venivano a farsi controllare».

Dai risultati ottenuti è arrivata l’intuizione: perché non estendere lo stesso tipo di servizio ad altri pazienti cronici come i dializzati o gli oncologici? « L’opportunità di studiare a tavolino il servizio è arrivata anche grazie alla Riforma della sanità che ha attribuito alle Asst il servizio vaccinale. Così abbiamo proposto ai colleghi il modello e, insieme, abbiamo studiato i diversi protocolli possibili. Ogni paziente ha necessità di un piano vaccinale mirato in base alla sua patologia».

Il nuovo ambulatorio vaccinale interno è stato aperto a gennaio, qui arrivano gli ammalati inviati dai diversi specialisti che hanno redatto il piano personalizzato: « Quasi tutti hanno necessità di una vaccinazione contro lo pneumococco – spiega ancora la dottoressa che, ormai, segue le attività da pensionata – Chi deve fare l’antinfluenzale, chi il vaccino contro l’epatite A e C, chi quello contro l’HPV. Il paziente viene inviato dal suo medico curante. Abbiamo cominciato con i colleghi di Busto ma l’ambulatorio è un riferimento per tutta l’Asst Valle Olona».

Il modello è indubbiamente innovativo e risponde alla necessità del “prendersi cura” su cui si basa la nuova filosofia introdotta dalla Riforma della Sanità.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Marzo 2018
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