25 Aprile, ennesima provocazione dei Do.Ra
Previste commemorazioni dei caduti fascisti nei cimiteri di Sant'Ambrogio, Belforte e Solbiate Arno. Il sindaco di Varese: "Vigileremo affinché non si violi la Costituzione"
Nuova provocazione del gruppo neonazista Do.Ra. (Comunità Militante dei Dodici Raggi). Nel giorno della celebrazione del 25 Aprile, festa della Liberazione d’Italia, anniversario della Resistenza, il movimento di estrema destra ha pubblicato online e in forma cartacea un volantino con cui invita i propri adepti e i simpatizzanti a “commemorare gli eroi varesini trucidati dalle brigate partigiane locali”. Il ritrovo è organizzato a Varese, ai cimiteri di Belforte e Sant’Ambrogio, dove alle 10 e alle 12 verranno ricordati con la chiamata del “Presente!” di chiara tradizione fascista Renato Zambon, comandante della Compagnia Arezzo e i fratelli Gervasini. I Dodici Raggi faranno poi tappa a Solbiate Arno per ricordare Leopoldo Gagliardi, comandante della XVI Brigata Nera “Dante Gervasini”.
Un’iniziativa, l’ennesima, che solleva l’indignazione di chi crede nei valori della Resistenza: «La risposta migliore è essere in tantissimi al corteo e alle tante iniziative che si svolgeranno a Varese per celebrare il 25 Aprile. Non accetteremo altre iniziative di chi fa apologia o che mettano in discussione i valori della Resistenza. Per questo ci siamo confrontati anche con le Autorità competenti», commenta il sindaco di Varese, Davide Galimberti.
«E proprio per dimostrare quanto l’intera amministrazione tenga a questa ricorrenza, che deve essere segno di unità di tutti gli italiani, abbiamo deciso che il momento finale del corteo di mercoledì si svolga in un luogo centrale e simbolo di Varese, che rappresenta la casa di tutti i varesini: la sala del consiglio comunale di Palazzo Estense. Ma le iniziative in città partiranno già da sabato 21 aprile con tanti appuntamenti che fino al 28 aprile dimostreranno i valori a cui la nostra città si ispira», continua Galimberti.
A Milano, nel 2017, il Prefetto e il Questore vietarono le celebrazioni di Lealtà Azione e Casa Pound, che ricordarono comunque con il saluto romano i caduti repubblichini e i volontari italiani delle SS sepolti nel Campo X del cimitero Maggiore di Milano rischiando la denuncia: «Non possiamo impedire a dei cittadini di entrare in un cimitero, ma vigileremo affinché non si violi la Costituzione, la legge e i regolamenti comunali, e si mantenga il rispetto e il decoro che un luogo di culto merita», chiosa Galimberti.
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