Approvato il progetto Robur/Anaconda: ma la demolizione della Canziani fa discutere

E’ stato presentato in consiglio comunale il progetto che vede l’allargamento della palestra Robur in collaborazione con il centro l’Anaconda

robur et fides

E’ stato approvato nell’ultimo consiglio comunale di Varese il progetto che vede l’allargamento della palestra Robur in collaborazione con il centro l’Anaconda.

«Un investimento privato, realizzato da associazioni legate al territorio – come ha spiegato l’assessore Andrea Civati, che aveva già presentato in commissione il progetto sottoposto alla decisione comunale – Che prevede l’allargamento della struttura e 200 posti auto».

Favorevole è il parere dell’assessore allo sport Dino de Simone: «è un progetto importante: noi di palestre ne abbiamo, ma non di una certa qualità e disponibili per eventi speciali. Quindi, è n lavoro che ci manca in città. Tant’è che abbiamo chiesto di dare una disponibilità parziale della palestra, come polmone per attività sportive comunali»

Così come è favorevole il parere di Molinari: «Con questa opera, quell’area va specializzandosi – spiega l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari – in una cittadella dei servizi sociali, unendo complesso della Brunella, Anfass, Robur e la nuova struttura di Anaconda».

Il progetto però fa discutere non tanto nella sua linea principale, che ha visto in linea di massima l’approvazione di tutti, quanto per le opere compensatorie previste, che sono un piccolo tratto di pista ciclopedonale e, soprattutto, l’abbattimento della scuola Canziani, chiusa da mesi, e la realizzazione al suo posto di un parco. «Si tratta di una scelta finalizzata a evitare che quell’edificio, non più utilizzabile, resti abbandonato a se stesso, con gravi danni per il quartiere – ha spiegato Civati – Gli studi sull’economicità e convenienza ci hanno detto che la sua ristrutturazione sarebbe costata piu di una costruzione ex novo della scuola. Così, per non creare l’ennesimo edificio dismesso, proviamo a sostituirlo con un luogo piacevole per il quartiere».

«L’ultima demolizione di un edificio scolastico a Varese risale a 40 anni fa. Dopo non c’è mai più stata una amministrazione comunale che abbia osato demolire una scuola – ha commentato Fabio Binelli consigliere della Lega – Mi sembra una cosa grave, anche perchè è una scelta politica: cancellare una scuola di quartiere. Una scuola che diventa un giardinetto è un gesto inutile e tristissimo».

Voci critiche anche dai banchi della maggioranza: «Condivido l’idea che chiudere una scuola, o anche solo trasformarla in altro è comunque un danno – spiega Luisa Oprandi, PD – Io personalmente mi ero spesa per salvare la funzionalità della scuola de Amicis. Perciò sono d’accordo su tutto il progetto, e voterei a favore di esso, se si potesse scindere dal resto la demolizione della scuola. In caso contrario, cioè se bisogna decidere se essere favorevoli o contrari all’intera proposta, demolizione compresa, io non potrò fare altro che astenermi».

Per il consigliere Luca Boldetti anche l’altra opera di urbanizzazione non sembra opportuna: «Sono d’accordo sull’ opera Robur/Anaconda, ma vedo dei problemi sugli oneri di urbanizzazione. La pista ciclopedonale, che rientra nel progetto e costa 83 milioni di euro, non mi sembra l’investimento migliore da chiedere a un privato».

«Qualche riflessione sulla ciclabile la farei anch’io: mi sembra un progetto rivedibile, marginale – ha commentato Rinaldo Ballerio, della lista Orrigoni – Ma per quanto riguarda la scuola, mi sembra si debba guardare in faccia la realtà: i numeri ci dicono che in Italia ci sono il 60% dei bambini in meno, quindi non solo questa scuola è inadeguata, è anche inutile. Se ci sono meno della metà dei bambini forse è meglio cominciare a togliere di mezzo le strutture non più utilizzate, partendo da quelle inadeguate. Manca un po’ di romanticismo, in questa mia considerazione,  ma il senso pratico ci dice che è così».

«Questa scuola è del tutto fuori dalle dinamiche di quartiere, ed aveva semplicemente una relativa comodità di carico/scarico dei bambini, nient’altro – commenta tranchant il consigliere di Varese 2.0 Valerio Crugnola – Trovo un’ipotesi molto piu interessante la restituzione dell’area a zona verde, perchè è una caratteristica di quell’area e compenserebbe inoltre la scomparsa del grande prato per fare spazio al centro Anaconda. Invece, ripensiamo al problema della pista ciclabile: per una strada in forte pendenza come quella, il rischio è l’eccesso di velocità».

A sostegno della proposta, e soprattutto della “questione Canziani” si esprimono favorevolmente, anche se con qualche distinguo, anche Luca Conte, Francesco Spatola (che propone la creazione, al posto della scuola, di un luogo di incontro con parte degli oneri di urbanizzazione), e “anche se piange il cuore” Agostino de Troia. Manifestazioni contrarie invece anche dai consiglieri Pinti e Longhini.

Il sindaco Davide Galimberti è intervenuto ricordando che «Nel momento in cui abbiamo avuto la percezione che avrebbe potuto verificarsi qualche rischio per i piccoli della Canziani abbiamo proceduto subito lo spostamento dei bambini in una scuola piu sicura. Questo è il motivo per cui è stata chiusa. E ricordo che quello è un edificio che non ha nemmeno una valenza di pregio: è una scuola che si regge su lamiera».

Tra un distinguo e l’altro, però, alla fine il progetto passa: 22 sono i voti favorevoli, 3 gli astenuti e 3 i contrari.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Aprile 2018
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