Arriva la raccolta di abiti usati di HUMANA
La collaborazione tra il Comune e HUMANA People to People Italia contribuirà a importanti benefici sociali, ambientali ed economici
Il 14 aprile scorso sono stati posizionati tre contenitori per la raccolta degli indumenti usati a Cunardo in via U.Foscolo, presso la piattaforma ecologica.
Il Comune ha infatti deciso di aderire alla convenzione in essere tra Humana People to People Italia e il Consorzio ECO.S.E.I.B. Srl, offrendo così un nuovo servizio ai cittadini.
“L’Amministrazione è felice e convinta dell’importanza della collaborazione appena attivata con HUMANA, nell’ottica di riduzione dello spreco, sia da un punto di vista economico che etico. “ afferma il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali Giuseppina Mandelli D’Agostini e prosegue “Il servizio, attivato in piazzola, aggiunge valore alle numerose attività ambientali e sociali che questa Amministrazione ha già messo in campo. Siamo sicuri, pertanto, che i cittadini di Cunardo e di Cugliate Fabiasco coglieranno l’opportunità di usufruire di un servizio trasparente, etico, sostenibile, solidale e virtuoso.”
All’interno dei contenitori dell’organizzazione di cooperazione internazionale HUMANA è possibile donare:
o capi d’abbigliamento;
o scarpe appaiate;
o accessori d’abbigliamento (cappelli, cinture, foulard, ecc.);
o borse e zaini;
o biancheria per la casa.
NON è possibile conferire nei contenitori di HUMANA materiali diversi da quelli qui elencati (non si raccolgono quindi rifiuti organici, pentole, suppellettili etc).
Tutto ciò che viene donato nei contenitori deve essere messo in sacchetti ben chiusi, così da proteggere al meglio i capi, le scarpe e gli accessori evitando che si rovinino.
HUMANA fa appello alla generosità e alla sensibilità ambientale dei cittadini di Cunardo che certamente sapranno cogliere questa nuova opportunità per fare un gesto di solidarietà ma anche ridurre l’impatto ambientale sul proprio territorio.
Ma dove vanno a finire gli abiti donati nei contenitori di HUMANA?
La filiera di HUMANA, ben tracciata e trasparente, permette ai vestiti usati di trovare una nuova vita.
o Il punto di partenza di questo percorso è proprio il contenitore di HUMANA, dove il cittadino può donare gli abiti che non utilizza più: sono circa 5.000 in 49 province.
o Il secondo passaggio è quello dello stoccaggio e smistamento: gli abiti estivi in buono stato sono inviati in Africa alle consociate della Federazione HUMANA. Qui gli indumenti sono donati solo in casi di emergenza, altrimenti sono venduti a prezzi contenuti per finanziare i progetti sociali attivi localmente. Lo scopo è infatti quello di creare sviluppo e non assistenzialismo.
o Non tutti gli abiti sono adeguati per l’Africa. I vestiti che non sono spediti in Africa sono però valorizzati, grazie alla vendita all’ingrosso e al dettaglio in Europa e in Italia (qui HUMANA gestisce attualmente 6 negozi, Vintage e Second Hand, a Milano, Roma e Torino). Grazie ai negozi, i capi sono rindossati, contribuendo in questa maniera a porre l’attenzione sugli sprechi e sull’importanza del riutilizzo.
o L’utile dalla vendita, al dettaglio e all’ingrosso, consente a HUMANA di sostenere i progetti di cooperazione internazionale (nel 2017 HUMANA Italia ne ha finanziati 41, con un contributo complessivo circa 1,5 milioni di euro) e le attività sociali in Italia.
La filiera degli abiti di HUMANA, è certificata ISO 9001 e ISO 14001 (rispettivamente per la qualità e per l’impatto ambientale); nel 2017, inoltre HUMANA ha ottenuto l’Attestazione in merito alla Carta di Impegni ESET (acronimo di filiera Etica, Solidale, Ecologica, Trasparente), rilasciata dall’ente di certificazione internazionale Bureau Veritas che ha verificato i principali anelli della filiera dei vestiti di HUMANA e il relativo flusso economico.
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