Avsi racconta con funziona “Ospedale aperti” in Siria

Il “Gruppo Amici di Avsi – Saronno”, in collaborazione con Casa di Marta, organizza martedì 10 aprile, alle 21 nella struttura di via Petrarca 1 angolo via Piave una serata per ascoltare la voce diretta di chi in Siria sta operando quotidianamente

Avsi racconta con funziona \"Ospedale aperti\" in Siria

Il “Gruppo Amici di Avsi – Saronno”, in collaborazione con Casa di Marta, organizza martedì 10 aprile, alle 21 nella struttura di via Petrarca 1 angolo via Piave una serata per ascoltare la voce diretta di chi in Siria sta operando quotidianamente in modo concreto per rispondere e condividere le esigenze più importanti di una popolazione colpita fortemente in ogni senso:

Fondazione Avsi, e nello specifico il responsabile dei progetti in Medio Oriente, porterà la propria testimonianza su “Ospedali aperti”, un importante progetto, parte dei 4 di sviluppo e assistenza umanitaria oggetto della campagna Tende 2017/2018 di Fondazione Avsi finalizzato a tenere aperti e potenziare tre ospedali privati non profit ad Aleppo e Damasco, per garantire cure ai più indigenti, ai piccoli, alle madri sole, ai feriti. In Siria, dopo sette anni di guerra, di distruzione e di sofferenza che hanno lacerato nel profondo l’economia del Paese e il suo tessuto sociale, le Nazioni Unite hanno calcolato che oltre l’80% della popolazione vive ormai stabilmente in condizioni di grave povertà, con un tasso di disoccupazione schizzato al 57% e circa 12 milioni di persone rimaste senza alcuna fonte di guadagno.

In risposta a questa situazione è nato il progetto “Ospedali aperti”, con l’obiettivo di assicurare l’accesso alle cure mediche gratuite anche ai più poveri, attraverso il potenziamento di tre ospedali privati non profit: l’ospedale italiano e l’ospedale francese a Damasco e l’ospedale St. Louis ad Aleppo. Il Nunzio Apostolico ha affidato a Fondazione Avsi il ruolo di supporto tecnico al progetto e di ricerca delle risorse finanziarie, mentre la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli contribuisce al progetto, come partner scientifico/sanitario, offrendo formazione e sostegno economico. L’obiettivo è di curare almeno 40.000 persone in tre anni (equivalenti a circa 202.000 giorni di ricovero gratuito), dando precedenza ai più deboli.
Il progetto è stato avviato il 1° luglio 2017. Avsi, dopo una fase di preparazione che ha comportato la stipula degli accordi sia con le congregazioni che gestiscono i 3 ospedali sia con gli ospedali stessi, ha avviato la selezione e l’assunzione del personale dedicato al progetto. Ci si è poi dedicati alla ricerca dei fornitori, alla valutazione dei preventivi e all’acquisto di alcune apparecchiature mediche necessarie (endoscopi, doppler a ultrasuoni, emogas analisi, ecocardiografo, TAC, respiratori artificiali, attrezzature per sale operatorie e materiali di consumo), la cui installazione negli ospedali è stata avviata a partire da settembre 2017. Nel contempo Avsi ha predisposto 3 uffici sociali (uno in ogni ospedale) che hanno il compito di accogliere le domande di cura e identificare i pazienti più deboli che avranno accesso prioritario al programma di cure mediche gratuite. A partire dal mese di novembre 2017 sono stati curati gratuitamente i primi pazienti nei tre ospedali.

Lo scorso primo febbraio a Damasco, il Comitato Etico di “Ospedali Aperti” ha preso atto con soddisfazione che, oltre all’ottima collaborazione instaurata con gli ospedali, alla fine del mese di gennaio 1.360 pazienti sono stati presi in carico e curati gratuitamente (mentre altri 330 non presentavano i requisiti per l’ammissione al programma), con una prevalenza di interventi chirurgici rispetto agli esami diagnostici e alle prestazioni ambulatoriali. Mentre le cure vengono assicurate e la domanda dei pazienti cresce, prosegue la raccolta di fondi necessari a garantire la gestione del primo dei tre anni di progetto, che ha toccato quota 7 milioni di euro (di cui al momento ne sono stati spesi e impegnati poco più di 1 milione), grazie alla risposta generosa di persone istituzioni, fondazioni e imprese.

“Questo progetto – secondo Avsi – ha un valore particolare: per l’architettura, che prevede una sinergia straordinaria tra soggetti diversi (basti pensare alla complessità della collaborazione tra tre ospedali gestiti da congregazioni diverse in due città di un Paese in guerra e sotto embargo); per la risposta generosa di persone, istituzioni, fondazioni, imprese che insieme hanno permesso di raccogliere 7 milioni di euro per garantire cure gratuite; per il fatto che –senza schierarsi con nessuna delle parti in causa – è un segno di speranza per una popolazione civile che paga il prezzo più alto di una violenza senza tregua”.

Per ulteriori dettagli sulla Fondazione Avsi, sui progetti sostenuti con la Campagna Tende 2017-2018 e sulle modalità per effettuare offerte e donazioni www.avsi.org

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Aprile 2018
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