Una banconota per raccontare il valore dell’acqua

La 3°A del Liceo Scientifico di viale dei Tigli ha vinto il concorso della Banca d'Italia

gallarate generico

Dall’acqua dei grandi fiumi che diede la vita alle grandi civiltà, fino all’acqua delle centrali elettriche. Passando per l’acqua come via di comunicazione, con i navigli di Milano. Un grande racconto, lungo secoli, condensato in poche immagini evocative: è con questa storia – narrata con una banconota e un vide – che i ragazzi e le ragazze della 3ªA del Liceo delle Scienze Applicate di Gallarate hanno vinto il concorso “Inventiamo una banconota 2017-2018”.

«Un concorso bandito dalla Banca d’Italia e dal Miur e che coinvolge le scuole dalle primarie alle superiori» spiega Maurizia Frachelle, docente del Liceo che ha seguito il lavoro dei ragazzi. Il tema generale del concorso 2017/2018 era “Il risparmio avvicina il futuro: progettiamo la nostra vita”, ma era poi declinato attraverso altri temi più specifici: «I ragazzi potevano scegliere tra tre temi su cui lavorare, hanno scelto “Risorse d’acqua e di denaro: l’importanza di non sprecare”».

Nella banconota disegnata dai ragazzi del Liceo di viale dei Tigli il tema del risparmio ed utilizzo dell’acqua è stato raccontato attraverso il colore (con diversi toni di azzurro) e tre simboli: la fontana dei Quattro Fiumi di Roma, la diga gallese di Vyrnwy, la futuribile centrale idroelettrica disegnata dal genio di Antonio Sant’Elia.

“La diga di Vyrnwy, di epoca vittoriana, è la prima opera in muratura di questo genere in Gran Bretagna e rappresenta, in modo significativo, uno dei simboli dello sviluppo della civiltà industriale della seconda metà del XIX sec” spiega il documento con cui gli studenti hanno spiegato il loro lavoro. La diga disegnata da Antonio Sant’Elia (futurista, caduto nella Prima Guerra Mondiale, maestro dell’architettura senza essere architetto e senza aver costruito quasi nulla) “esprime l’utopia della Città del futuro, immaginata già a inizio Novecento, il cui cuore pulsante è rappresentato dalla centrale elettrica. Essa ci proietta verso il progetto di una città sostenibile ed ecocompatibile, obiettivo comune da perseguire nel presente per il futuro, restituendo centralità a una risorsa la cui apparente disponibilità ne fa spesso dimenticare l’importanza”. Infine, “l’immagine in filigrana rappresenta il basamento della Fontana dei quattro fiumi (Nilo, Gange, Danubio e Rio de la Plata) di Gian Lorenzo Bernini. Le personificazioni dei grandi fiumi di ciascun continente ricordano l’importanza rivestita dall’acqua nello sviluppo di tutte le civiltà antiche in ogni parte del globo”. La stessa scelta degli elementi architettonici sembra quasi porsi in continuità con le architetture (tutte immaginarie) che caratterizzano le banconote di Euro oggi circolanti in Italia.

Dopo la prima selezione, i ragazzi sono stati invitati alla fase della finale. «A quel punto è stata preparata una presentazione pubblica della banconota, che andasse oltre il semplice bozzetto». È stata – per così dire – l’arma vincente: la presentazione è stata accompagnata da un video di accompagnamento, che racconta il viaggio dell’acqua dalla diga del Panperduto – origine del canale Villoresi (dove tra l’altro lavorò Sant’Elia) – fino a Milano . L’immagine di tre bambini – con colori che richiamano l’acqua –  segue il filo dell’acqua fino alla darsena e ai giochi d’acqua di piazza Gas Aulenti, simbolo del nuovo volto della metropoli di Milano.

Giovedì 3 maggio i tre ragazzi che hanno coordinato il progetto – Gianluca Carabelli, Sara Mason, Mattia Taccuso – saranno alla premiazione alla Banca d’Italia.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Aprile 2018
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