Giallo dell’uomo ucciso nel parco. Cosa sappiamo dell’omicidio

Si infittisce il giallo dell'omicidio avvenuto nella serata di martedì nel parco del Lura. Oggi l'autopsia sul corpo del 47enne mentre la moglie è stata già sentita dagli inquirenti

Machete

Chi e perchè ha ucciso il 47enne egiziano ritrovato senza vita nel parco del Lura? Sono domande che cercano ancora una risposta nelle indagini degli inquirenti, al lavoro senza sosta dalle 22,30 di martedì sera (momento nel quale è stato ritrovato il corpo) alla ricerca di elementi che possano indirizzare le ricerche dell’autore dell’efferato delitto.

L’autopsia per scoprire la “firma” dell’assassino

Alcune risposte arriveranno dall’autopsia che verrà eseguita nel pomeriggio di oggi, giovedì, sul corpo dell’uomo che riporta ferite profonde all’addome, al torace e anche alla schiena. La ricostruzione del medico legale potrà essere utile a capire la dinamica dell’omicidio fornendo anche qualche elemento in più sulla persona (o sulle persone) che ha colpito con tanta veemenza e con quale arma (inizialmente si era parlato di un machete ma potrebbe essersi trattato anche di un grosso coltello).

Le ipotesi

Per il momento la Procura non esclude alcuna ipotesi ma alcune opzioni sembrano essere già scartabili come, ad esempio, quella della rapina in quanto nel portafoglio dell’uomo c’erano alcune centinaia di euro o quella dello spaccio, battuta solo inizialmente. Si concentra sulle relazioni personali della vittima, quindi, l’attenzione degli investigatori che stanno ancora cercando l’arma del delitto.

Cosa sappiamo della vittima

Che era egiziano e viveva regolarmente in Italia da 7 mesi con la famiglia. Il tipo di permesso di cui era in possesso è quello umanitario che viene concesso solo a determinate condizioni (qui una scheda aggiornata). Si sa inoltre che l’uomo viveva con la famiglia a 200 metri dal luogo del ritrovamento del corpo e che la moglie, che non parla italiano, è stata già sentita dagli inquirenti con un traduttore. Proprio dalle parole della donna, dunque, potrebbe emergere una pista concreta verso la quale indirizzare gli sforzi di carabinieri e magistratura.

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Aprile 2018
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