In Lombardia nel 2017 diagnosticati 63.700 tumori

Colpiscono soprattutto il seno, il colon retto e i polmoni. I lombardi, però, sono tra i più attenti alla prevenzione

mammografia

Sono stati 63.700 i tumori diagnosticati in Lombardia nel 2017. Di questi 33.150 hanno colpito gli uomini e 30.550 le donne.
I tre tumori più frequenti si sono confermati quello al seno ( 8950), al colon retto ( 8600) e al polmone ( 7200). La notizia positiva è che la sopravvivenza a cinque anni raggiunge il 63% tra le donne e il 54% tra gli uomini.

I dati sono stati presentati questa mattina, giovedì 19 aprile, a Palazzo Lombardia in occasione della presentazione del volume “I numeri del cancro in Italia 2017” realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e dalla Fondazione AIOM.

L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che ha seguito l’incontro, ha ricordato come il sistema di cura lombardo poggi su una rete oncologica: « Un sistema di accessi diffusi nel territorio consente al cittadino di entrare nei percorsi di cura direttamente nel proprio luogo di residenza e di disporre di una valutazione multidisciplinare. La nostra Regione ha svolto un ruolo fondamentale nell’istituzione della Rete Nazionale dei Tumori Rari. È stato proprio l’Istituto Tumori di Milano, struttura di eccellenza e altamente qualificata del sistema sanitario lombardo, ad avviare il primo progetto per una Rete di questo tipo».

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 89mila tumori rari, in Lombardia circa 14.500. Inoltre la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 55%, inferiore rispetto alle neoplasie a alta incidenza (68%): «Le evidenze scientifiche – ha sottolineato l’assessore Gallera – ci dicono che i migliori risultati in termini di sopravvivenza, adeguatezza delle cure e qualità di vita delle pazienti colpite da questa neoplasia sono direttamente proporzionali al numero di casi trattati per centro di cura. Per questo in Lombardia è stata realizzata una Rete regionale, formata da 38 Centri di Senologia, le Breast Unit, dove Team multidisciplinari sono in grado di offrire tempestivamente le migliori cure».

Nella nostra regione sono stati attivati percorsi di aggiornamento dei programmi di screening: per il tumore alla mammella e’ prevista una mammografia con cadenza biennale alla popolazione femminile tra i 50 e i 74 anni e mammografia con cadenza annuale alle donne tra i 45 e i 49 anni;  per il  tumore al colon retto, un test del sangue occulto nelle feci con cadenza biennale ai cittadini tra i 50 e i 74 anni; per il tumore alla cervice uterina, un Pap test con cadenza triennale alle donne tra i 25 e i 33 anni e un HPVdna test con cadenza quinquennale tra i 34 e i 64 anni. 

La Lombardia presenta – si legge nel Volume – alcune fra le percentuali più alte in Italia di adesione ai programmi di screening organizzati. Dal 2007 lo screening colonrettale (test del sangue occulto nelle feci) è a sistema su tutto il territorio. L’adesione nel 2016, pari al 49%, conferma il trend dello screening colon-rettale in Lombardia, superiore alla media nazionale (36% nel 2016). Le donne lombarde aderiscono più degli uomini (51% vs. 44%) e il tasso cresce all’aumentare dell’età. Il test utilizzato in tutti i programmi di screening mammografico è la mammografia bilaterale in doppia proiezione, in tutti i casi la lettura dell’esame avviene grazie alla refertazione di ogni radiogramma da parte di due radiologi.

L’adesione in Lombardia è stata pari al 67% nel 2016: il valore è al di sopra della media nazionale. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Aprile 2018
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