Memoria e festa, arriva il 25 aprile

L'Anpi porterà all'Istituto Falcone la voce di Ivanne Trebbi e intanto lavora per festeggiare la giornata della Liberazione

25 aprile 2015 Gallarate

C’è il racconto di chi ha visto, la memoria di un anno e mezzo di guerra partigiana, ma c’è anche la festa, nello spirito della Liberazione. Si avvicina il 25 aprile e l’Anpi lo celebra con diversi appuntamenti.

Coltivare la memoria è uno dei fondamenti di Anpi, tanto più necessario al giorno d’oggi, quando i testimoni diretti della lotta unitaria al fascismo stanno sparendo. A Gallarate, per il 25 aprile 2018, la voce che racconterà la Resistenza sarà quella di Ivanne Trebbi. Nel ’44-45 giovanissima combattente nella pianura Bolognese (e poi negli anni Settanta deputata di Varese), sarà ospite all’Istituto Falcone al mattino del 19 aprile. Una testimonianza che sarà accompagnata dagli interventi del presidente Anpi Gallarate Michele Mascella e di Riccardo Conte vicepresidente provinciale dell’Associazione Partigiani, oltre che della dirigente scolastica Marina Bianchi e della referente Annitta Di Mineo. L’Anpi cittadina aderisce anche ad altre manifestazioni, tra cui l’incontro di memoria storica sulla Resistenza nell’area dei paesi della “montagnola” (come si diceva allora), tra Gallarate e il Lago di Varese, dove combatterono anche ragazzi gallaratesi.

Nel frattempo, però, si prepara anche il 25 aprile, la Festa nazionale della Liberazione. Commemorazione e ricordo, ma anche momento di festa nel presente. Quest’anno a Gallarate cambiano le modalità (con la commemorazione solo di fronte al cimitero, corteo, ma senza momento in centro Gallarate) e l’Anpi Gallarate sta lavorando proprio sull’idea di festa, come è stato fatto anche negli anni passati. Una festa popolare: “Più siamo, meglio stiamo” è lo slogan di quest’anno (inserito anche nel manifesto, di Ilaria Mascella). Ma senza dimenticare anche le sfide di oggi: a partire, spiega Michele Mascella, dal «ripudio della guerra e il sostegno alla diplomazia» di fronte alle sfide in Medio Oriente e alla necessità di garantire «libertà di espressione, che non può essere sottoposta ad alcuna censura». Nello spirito della Costituzione nata appunto dalla Resistenza.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Aprile 2018
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