La protesta dei Comitati Pendolari: “Trenord arriva troppo tardi”

I diversi comitati delle linee lombarde lamentano il ritardo negli investimenti sul trasporto pubblico. Nel giorno in cui si parla anche di voucher per chi viaggia in auto

La protesta dei comitati pendolari

Protestano insieme, i Comitati Pendolari della linee di Lombardia. E lo fanno nel mezzo di una delle principali stazioni di Milano, Porta Garibaldi, per rendere visibile il disagio.

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L’appuntamento era stato annunciato una settimana fa, i comitati si sono trovati alle 18, all’ora in cui i pendolari si affrettano a rientrare verso casa. Una cinquantina le persone presenti, rappresentanti delle diverse linee, da quelle del Varesotto all’asse Treviglio-Brescia, dalla Milano-Mortara alle diverse linee delle Ferrovie Nord che fanno capo a Saronno.

La mobilitazione arriva, per caso, proprio nel giorno in cui la giuynta regionale di Attilio Fontana ha annunciato l’intenzione di introdurre un voucher per i viaggiatori in auto: una scelta che ha infiammato le polemiche dei pendolari che usano i treni ogni giorno.

«Il motto della giornata: “è sempre troppo tardi”. Troppo tardi per risolvere i problemi che viviamo quotidianamente: soppressioni per mancanza di personale, guasti al materiale troppo vecchio, ritardi nell’acquisto dei treni nuovi, che arrivano sempre troppo lentamente rispetto alle esigenze di una Regione che muove 750mila persone al giorno» dice Stefano Marchionna del Comitato della Gallarate-Milano.

Trenord proprio oggi ha illustrato il piano d’intervento dei prossimi mesi: investimenti sul materiale rotabile (425 milioni, in particolare con il revamping delle settecento carrozze a noleggio da Trenitalia, spesso vecchie di 30 anni e più), ma anche sul personale, per “tamponare” le falle che il sistema ha mostrato in questi mesi.

Non mancano però le proteste anche di chi usa il “ramo FNM”, dotato di treni più moderni: «Le nostre linee hanno materiali più recenti, ci sono meno guasti, anche sulla infrastruttura» riconosce Andrea Mazzucotelli, del gruppo dei pendolari delle linee del nodo Saronno. Quali sono i probelmi? Viene citata la sicurezza (salita alla ribalta anche per aggressioni al personale, due solo settimana scorsa). E poi «il sovraffollamento, sia nei feriali che nei festivi, perché ci sono meno corse e la gente li usa lo stesso». Il servizio su tutta la giornata e anche nei festivi è una caratteristica del modello della Lombardia (in altre Regioni spesso si fatica a viaggiare fuori dalle fasce pendolari e dalle linee principali). Un modello fin qui mantenuto, ma con difficoltà crescenti, come segnalano – nuovamente – i pendolari.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 11 Aprile 2018
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Commenti

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    Scritto da Bustocco-71

    Non è un atto ostile verso le ferrovie, ma un atto di favore verso le autostrade e le società che le gestiscono……..

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    Scritto da Felice

    Sono d’accordo con voi, il voucher in sé non è un atto ostile alle ferrovie è semplicemente l’ennesimo schiaffo in faccia ai pendolari che ogni giorno sono costretti a sopportare disagi ed alcune volte ci lasciano pure la vita. Il pensiero della giunta lombarda è sempre su autostrade, autostrade, autostrade. Alle ferrovie sono lasciate le briciole.

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    Scritto da gcolombo

    Io faccio il pendolare sulla A8 non perchè mi diverta, ma perchè per il mio lavoro NON POSSO permettermi di usare il treno, pena licenziamento.
    Spendo MILLECENTO EURO all’anno di pedaggio per fare una tratta di 24 km ad una velocità media di 60 all’ora. E non mi diverto. E se Regione Lombardia desse A ME, e non alle autostrade, 4 soldi di sconto, ben vengano. Il trasporto in Lombardia è un disastro totale, punto. Continuare con sto dualismo ferrovia/autostrada è solo farsi guerra fra poveri…

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    Scritto da Bustocco-71

    gcolombo, in realtà i treni non sono così inaffidabili (anche l’arrivo in ufficio via A8 non è del tutto affidabile)…
    Pensi però che se più persone si spostassero dai treni (che sono strapieni, in ora di punta anche di più) all’auto la sua velocità media si abbasserebbe drasticamente, ed i viaggi in auto sarebbero molto più soggetti a ritardi/imbottigliamenti vari.
    Sono molto perplesso dal suo commento e da chi la pensa come lei.

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      Scritto da gcolombo

      @Bustocco-71: Ci ho provato a usare i mezzi, non è che non ci ho provato… dopo aver realmente rischiato il licenziamento ho rinunciato.
      Lei pensi invece se tutti i pendolari della A8 lunedi mattina si presentassero in stazione a prendere il treno…. altro che 3° e 4° binario… sarebbe il caos totale… Io sono perplesso dagli ultras del treno, che considerano a prescindere l’autostrada come la peggio puttanata mai partorita dalla mente umana, senza neppure chiedersi perchè migliaia di persone “scelgano” di rischiare la pelle ogni giorno in autostrada…

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    Scritto da Bustocco-71

    Ferroviariamente parlando, il nostro problema principale si chiama mancato o ritardato quadruplicamento Rho-Gallarate.
    Finché ci saranno stupidissimi comitati “no 3° binario” “no 4° binario” le cose non potranno migliorare, a livello di circolazione ferroviaria.

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      Scritto da Felice

      @gcolombo
      io rispetto tutti quei pendolari che ogni mattina son costretti su gomma o su treno a farsi il viaggio fino a Milano.
      Il problema di questa regione è la decennale penuria di investimenti nel trasporto di massa pubblico come ferrovie e metropolitane leggere. Si veda il caso di Monza che per decenni ha preferito il collegamento a Milano con le superstrade. Ovviamente il tessuto urbano di Milano essendo fortemente antropizzato non riesce più a tollerare ulteriore traffico. Ora Monza sta spingendo e sta sollecitando i lavori della nuova metropolitana che la collegherà al capoluogo lombardo.
      Il problema è sempre solo uno…le autostrade sono più redditizie e quindi i nostri politici (che tra l’altro non sanno nemmeno come sono fatti i mezzi pubblici) spingeranno gli investimenti sempre e solo da una parte.

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