Brinzio, una biblioteca aperta ai misteri della mente

La sala dedicata a Cesare Musatti, padre della psicanalisi italiana: portò in paese Alda Merini. Letture collettive e lotta agli sprechi energetici i cavalli di battaglia

La biblioteca di Brinzio

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Ci piace immaginare la scena come una di quelle uscite da un film in bianco e nero: una berlina, in una domenica qualunque negli anni ’60 si ferma di fronte al bar di un minuscolo paese trovato per sbaglio; chi sta alla guida, folgorato dalla bellezza del posto, decide su due piedi che lì avrebbe costruito la sua casa di campagna.

L’uomo entra e chiede informazioni agli avventori: al banco c’è il sindaco che gli dice che sì, ci sono dei terreni in vendita. E così nasce la storia dell’amore di Cesare Musatti per Brinzio: il padre della psicanalisi italiana qui passerà le sue ore di relax e qui porterà Alda Merini, la famosa poetessa milanese, sua paziente.

Una passione potente per Brinzio che lo spinse a dire: «La cosa più preziosa che ho sono i due metri quadrati in faccia al lago», dove sorge il cimitero del paese e dove oggi le sue ceneri riposano.

Un affetto così caro che la sala della biblioteca al piano terreno dello stabile di fianco alla chiesa è dedicata proprio a Cesare Musatti (che la casa l’ha costruita verso la zona del Runchitt, sulla strada per Bedero) e nel 2019, in occasione del trentennale della morte, si terrà un grande evento dedicato al grande studioso della mente umana. La storia la racconta con visibile orgoglio e passione Carlo Piccinelli, che assieme ad un gruppo affiatato di volontari manda avanti la biblioteca del paese dedicata nella sua interezza a Riccardo Dolcini, giovane del paese mancato 15 anni fa.

La biblioteca di Brinzio

Seimila volumi di cui 5 mila già catalogati, un prestito di circa 5 libri la settimana, in tutto sono una ventina i testi che escono di qui ogni mese, ma altrettanti sono quelli che i bimbi delle scuole elementari prendono a prestito una volta al mese: l’abitudine a leggere deve cominciare da giovani.

È una biblioteca al servizio degli 800 abitanti di una realtà molto coesa, quella di Brinzio, e che riserva altrettante sorprese. Oltre ad una discreta presenza di opere legate alla psicanalisi, ci sono i grandi classici della letteratura di casa nostra, con una variegata collezione delle opere di Piero Chiara nelle edizioni Mondadori di quarant’anni fa, deliziosamente demodé e non per questo meno leggibili. Ci sono testi naturalistici e a vocazione turistica: questo difatti è anche un info point e mentre lo dice Piccinelli mostra la gigantografia della “cascata del Persigh”, un affluente della Rancina, meraviglioso torrente della Valcuvia.

E poi vengono le attività collaterali: «Crediamo molto nel concetto del “vivere piccolo” – spiega Piccinelli – e infatti organizziamo iniziative dedicate al massimo ad una cinquantina di persone, come le cene al lume di candela organizzate per l’adesione alla campagna “M’illumino di meno”. Quest’anno abbiamo spento i lampioni e acceso le candele per una processione che ha accompagnato i fedeli fino alla conferenza del professor Renzo Talamona, che ha raccontato il legame tra Brinzio e il Sacro Monte dal punto di vista della fede. Un evento molto emozionante».

Sempre sotto il segno dell’ambiente da qui partono visite in diverse località utilizzando i soli mezzi pubblici e persino i libri sono a “chilometri zero”: si scelgono autori locali.

Questa bella e riposante struttura praticamente nella piazza del paese, dove le rondini fanno il nido sotto le travi della chiesa e si riparano da un acquazzone imprevisto, riserva però altre sorprese.

Al piano superiore c’è l’incontro di lettura che ogni mese vede una decina di donne del paese scambiarsi impressioni su di uno dei testi scelti. Nilde Fauci tiene tra le mani una copia de “Il corpo umano”, di Paolo Giordano (è l’autore del best seller “La solitudine dei numeri primi” in vetta alle classifiche qualche anno fa).

Queste signore si fanno compagnia durante l’inverno che da queste parti sembra essere più lungo che altrove: tanta neve, molto freddo e uno splendido camino che assiste alle interpretazioni delle pagine e alle impressioni delle lettrici.
Tutte donne? «Sì, almeno per ora. Ma vorremmo coinvolgere qualche uomo perché avere delle opinioni dell’altro sesso su ciò che si legge per noi sarebbe davvero molto importante».

Dall’altra parte della piazza c’è la sede degli alpini: per la prossima lettura, l’invito è servito.

LA SCHEDA

Volumi disponibili in totale: 5000.
Interprestito: 12 al mese (8/10 per il gruppo di lettura).

Orari d’apertura: mercoledì e sabato dalle 16 alle 17.
Ultimo venerdì del mese per la riunione del gruppo di lettura dalle 17 alle 18.
Aperture straordinarie in concomitanza coi grandi eventi in paese.
Telefono 0332435632

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Maggio 2018
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