“Ci mancherai Sergio, avevi tante onde ancora da cavalcare”

Il ricordo degli amici di Sergio Pisoni, morto in un incidente venerdì scorso: in centinaia hanno partecipato alla funzione funebre

Avarie

Un casco da motociclista poggiato su di una bara vale più di mille parole a spiegare il carattere di una persona.

Sergio Pisoni è stato ricordato così: carattere indomito, vita da sportivo che ha lasciato il segno, vita eterna per chi crede, nel giorno in cui la religione cattolica ricorda l’Ascensione.

Vita comunque interrotta, nel fiore degli anni, forse con la piccola consolazione pronunciata in chiesa dagli amici in un breve discorso seguito da un applauso: “Se n’è andato come avrebbe voluto, sulla sua moto”.

Alle 14.30 in una giornata di vento e primavera lo hanno salutato in tanti, Sergio Pisoni: i famigliari più stretti, gli amici, i semplici conoscenti di un’esistenza a molte tinte: quella di una famiglia attaccata alla partecipazione politica – lui stesso fu candidato nel 2015 a Luino come consigliere -, quella dell’impegno sindacale, del lavoro e del tempo libero che per questo ragazzo di 53 anni aveva un nome: sport.

Lo ha ricordato il parroco don Sergio Zambenetti: “Ha vissuto con tutto l’entusiasmo che il cuore è capace di contenere, con gioia di vivere e capacità di sfruttare al massimo l’esistenza con avventura e passione sublimate con la moto e il surf: una vitalità che Sergio si portava dentro.

E per noi cristiani un entusiasmo che non finisce nella morte ma si rafforza nel tempo”.

La rotonda di fronte alla chiesa era piena di quanti non sono riusciti a sedersi o prendere posto nell’unica navata di San Pietro in Campagna, chiesa vicina alle scuole e al cimitero.

E dopo circa mezz’ora di funzione, dopo un breve momento di raccoglimento ecco le parole degli amici del surf, a cui avrebbe detto: “Non scherzate, a me queste cose non piacciono”. Invece loro, compagni di sempre l’hanno ricordato per quello che era: “Un fratello che dava senza mai chiedere in cambio, capace di cambiarti la giornata con un sorriso, o un semplice colpo di clacson quando lo si incontrava in centro a Varese, alla guida del pullman”.

Ci mancherai Sergio, anche perché sono tante le onde che insieme potevamo ancora cavalcare”.

QUI È POSSIBILE LASCIARE UN ULTIMO SALUTO A SERGIO

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Maggio 2018
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