Elezioni ad alta tensione dopo cinque anni complicati

Il 10 giugno si va alle urne con cinque anni complicati alle spalle, tra dimissioni, polemiche e due morti improvvise che hanno reso il cammino della Giunta Crespi un vero percorso ad ostacoli

venegono superiore - municipio

Entra nel vivo la campagna elettorale a Venegono Superiore, dove ci si prepara ad andare al voto con alle spalle cinque anni decisamente complicati dal punto di vista politico.

Il primo mandato del sindaco uscente Ambrogio Crespi è stato infatti caratterizzato da tanti episodi, colpi di scena e anche fatti drammatici che hanno reso la situazione sempre più complessa.

Dalle burrascose vicende legate agli assessori  di Forza Italia Franco Bonacci e Onofrio Pirrone, cui vennero tolte le deleghe, alla conseguente spaccatura all’interno di Forza Italia con l’intervento di un commissario politico, fino a due morti inattese – nel maggio  2016  quella del vicesindaco Gianluigi Lorenzin, e nell’aprile 2017 quella del capogruppo della maggioranza Michele Cremona, nominato capogruppo solo due mesi prima – e, per concludere, il riposizionamento di alcuni amministratori della maggioranza in altre liste, sono davvero molti gli elementi che dopo aver indebolito la giunta Crespi, oggi scaldano la campagna elettorale.

Per la maggioranza che ha vinto le elezioni del 2013, il momento più critico, politicamente, è stato la spaccatura che si è registrata nella componente ex Partito delle libertà, poi Forza Italia.

Il 9 febbraio 2017, i consiglieri Franco Bonacci e Onofrio Pirrone, dopo che erano state loro tolte le deleghe e dopo mesi di polemiche sono usciti dalla maggioranza, per passare ai banchi dell’opposizione, con conseguente strascico politico all’interno del loro stesso partito, in quanto Bonacci e Pirrone hanno a lungo rivendicato con forza di essere legittimati a rappresentare ugualmente Forza Italia, anzi di essere il gruppo consiliare di Forza Italia, in contrapposizione con gli altri tre rappresentanti in quota azzurra rimasti a sostenere Crespi,  il vicesindaco Olga Stefania Maggi ed i due assessori Paola Piatti e Ciro Di Costanzo.

Commissariata la sezione venegonese di Forza Italia, veniva incaricato di dirimere la questione e riportare Bonacci e Pirrone a più miti consigli l’avvocato Walter Fabiano Lorenzin.

Lo stesso Lorenzin, l’estate scorsa, quando il sindaco uscente Ambrogio Crespi, della Lega, aveva iniziato a ventilare una sua ricandidatura per il secondo mandato lo aveva però “stoppato”, sostenendo che il candidato si doveva scegliere attraverso un confronto tra le due segreterie e non attraverso “autocandidature”, anche in virtù di un accordo sigliato nel 2013 su una possibile alternanza del primo cittadino, un giro alla Lega e uno ai forzisti.

Sul nome di Crespi si è spaccata anche la Lega venegonese, tanto che ad aprile si è dimesso il segretario Fabio Mantovani, e alla fine è saltata la possibile candidatura alternativa, che vedeva Roberto Castiglioni come candidato sindaco, il quale si presenta invece proprio con i due fuoriusciti di Forza Italia Bonacci e Pirrone.

Anche da questa contrapposizione passa probabile la decisione di Lorenzin, che poteva essere il candidato del centro-destra ma che a un certo punto ha salutato la Lega e la stessa Forza Italia e ha dato vita ad una propria formazione civica con i consiglieri di opposizione, Mariolina Ciantia e Bruno Zoccola, lista di cui fanno parte anche il vicesindaco uscente Olga Stefania Maggi e l’ex assessore Giorgio Girola.

Anche il centro sinistra ha avuto i suoi travagli: si è lavorato a lungo, ma invano, per un accordo tra la lista civica Bene in comune e un gruppo vicino al Movimento 5 Stelle. Saltato l’accordo, sembrava che entrambi gli schieramenti rinunciassero alla corsa per il Municipio, poi, a sorpresa, entrambi sono riusciti a presentare la propria lista. Bene in Comune schiera Lelia Mazzotta Natale, insegnante, unica donna candidata sindaco, mentre per i 5 Stelle correrà Mauro Neri alla guida di Venegono in Movimento.

Una situazione complicata fino alla fine: venerdì scorso nell’ultimo consiglio comunale che avrebbe dovuto chiudere i cinque anni dell’amministrazione Crespi il colpo di scena. Il vicesindaco Maggi si sente male e viene portata via in ambulanza, la maggioranza non ha i numeri per approvare il bilancio consuntivo e dopo una seduta ad alta tensione tutti a casa senza l’approvazione dell’ultimo bilancio.

Ieri la notizia di un’ulteriore convocazione del consiglio comunale in extremis per lunedì prossimo, per approvare il consutivo e chiudere questi cinque anni tormentati.

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Pubblicato il 22 Maggio 2018
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