“La Legge Basaglia riporta la follia là dove è nata e dove può risanarsi”

Il dottor Cioffi, responsabile del Dipartimento di Psichiatria del Verbano, ricorda come si sia lavorato per superare la paura della malattia mentale ma mette in guardia per nuove minacce

ospedale psichiatrico

“Verso la fine del 1981 la psichiatria approda a Cittiglio. Psichiatri, infermieri, assistenti sociali si distribuiscono nel territorio, fautori entusiasti della nuova legge che riporta la follia là dove è nata e dove può risanarsi, non più chiusa in luoghi appartati, lontana da occhi indiscreti e minacciose paure. Viene rimessa assieme alla follia sana della gente comune”

Dr. Michele Mozzicato,
tratto dal libro “La psichiatria nel Verbano” ( 1981-2011)

 

« La mente è la parte più delicata del nostro corpo perché è la migliore». Il dottor Isidoro Cioffi è il responsabile del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze negli ospedali dell’asst Sette Laghi. È uno strenuo sostenitore della lotta allo stigma e della rivoluzione culturale introdotta dalla Legge Basaglia il 13 maggio 1978: « Quella legge fu scritta per scopi economici – commenta il dottor Cioffi – un allegato della legge di bilancio. Era legata al contenimento della spesa, troppo elevata. Gli sviluppi, però, sono stati rivoluzionari, hanno sgretolato un muro che ancora oggi, però, continuiamo a tenere sgretolato per garantire a tutti pari diritti e dignità».

Arrivato a Cittiglio negli anni ’80, il dottor Cioffi ricorda i suoi esordi come anni di intenso lavoro per costruire una nuova e moderna cura psichiatrica: « Con il direttore, il dottor Michele Mozzicato, abbiamo innovato tanto. Lavorato e sperimentato per cambiare le cose. Ci presentavamo senza camice, eliminando ogni elemento che potesse creare barriere. C’era un grande entusiasmo. All’inizio nessuno voleva venire a lavorare in questi reparti: la paura era tanta. Ci siamo assunti grosse responsabilità per costruire un percorso che oggi conta su moltissime collaborazioni: dalle scuole, alle associazioni, ai cittadini comuni. Alla psichiatria di Cittiglio dal 1994 celebriamo la “Notte dei folli” aperta a pazienti, parenti e residenti tutti, a cui partecipano sempre artisti importanti che si mettono a disposizione.  Ci sono atelier creativi, sportivi, di danza o teatro: non c’è più il timore di mettersi in gioco perché siamo riusciti a far passare il messaggio che tutti hanno il diritto a essere considerati cittadini con pari diritti e dignità». 

All’indomani dell’approvazione della Legge Basaglia non fu facile aprire i manicomi: « Non c’era una rete di servizi territoriali, non c’erano alternative. Tutto andava costruito. Per questo, fu un periodo di grande entusiasmo ma anche di enorme lavoro. Oggi abbiamo un sistema che parte dai servizi ospedalieri e arriva sino all’housing sociale passando dai centri psicosociali e dalle comunità protette. Un approccio differenziato a seconda della gravità e del percorso, perché ogni paziente ha un percorso personale».

La sanità mentale ha sempre avuto un’attenzione particolare: « Trent’anni fa – ricorda Cioffi – la psichiatria non era nemmeno ricompresa tra le specialità mediche. Dipendevamo dalla Provincia. Un ambito spesso trattato come residuale forse perché fa paura: e la paura nasce dalla consapevolezza che le debolezze della nostra mente possono capitare a chiunque. Lo stigma della malattia mentale nasce proprio nela difficoltà di accettare che si ammali la parte migliore di noi».

La psichiatria ha fatto passi da gigante dopo la “Basaglia” ma oggi si trova ad affrontare nuove e difficili sfide: « Quarant’anni fa, ci si occupava solo di malattie mentali. Oggi dobbiamo fare i conti con il vasto mondo delle dipendenze: abuso di alcol, droghe, tabacco, gioco…. Le sostanze stupefacenti sono una minaccia concreta. Si contano almeno 700 droghe acquistabili su internet di cui solo 7 rilevabili con gli stick in circolazione. Non si parla più solo di cocaina o eroina, ma di sostanze chimiche o tagliate chimicamente i cui effetti sul cervello sono devastanti. In questo momento la rete territoriale di assistenza fa fatica a dare le risposte a domande in crescita esponenziale. La legge Basaglia, ancora una volta, ci viene in soccorso con le linee guida e i suggerimenti culturali, ma siamo all’inizio di una nuova era progettuale».

A Basaglia, quindi, il merito di aver scritto una sorta di “Carta costituzionale della malattia mentale che, però, ha bisogno di costanti e continui riferimenti normativi per affrontare la complessità della mente umana.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Maggio 2018
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