La Openjobmetis tira il fiato: perde ma rimane sesta. Ora sfida a Brescia

Sconfitta senza conseguenze per i biancorossi a Torino (92-83): decisive le triple dei padroni di casa. Sabato ci si tuffa nei playoff, Gara1 a Verona contro la Germani

fiat torino openjobmetis varese

Da uno dei nostri inviati – La squadra che non perdeva più, battuta da quella incapace di vincere. Succede a Torino dove la Fiat padrona di casa batte la Openjobmetis in quella che è stata la prima e ultima gara della stagione con poco pathos per la squadra di Attilio Caja. Il KO del PalaRuffini infatti è indolore ai fini della posizione in classifica: Varese entra ai playoff e lo fa da sesta forza della Serie A, ranking che la porterà a sfidare la Germani Brescia (terza) in uno dei due derby lombardi insieme all’affascinante Milano-Cantù. Come ipotizzato alla vigilia, la serie dei quarti di finale scatterà da Verona sabato 12 per poi spostarsi a Montichiari lunedì 14 e quindi a Varese mercoledì 16. Poi si vedrà.

A Torino intanto sono diverse le chiavi per spiegare il risultato. Innanzitutto a Caja non riesce la mossa già decisiva in altre occasioni, quella cioè di blindare l’area per sfidare gli avversari al tiro da fuori: la Fiat sta al gioco e sfodera una prestazione che dice 48% da 3 punti (con ben 40 tentativi) con Vujacic e un incredibile Mazzola (sue le triple decisive) a menare le danze. Poi la squadra di Galbiati ha saputo imbrigliare l’attacco ospite con la zona, in particolare nel secondo periodo, facendo così perdere a Varese l’ottimo abbrivio. Un meccanismo da registrare in vista dei playoff, perché non è la prima volta che i biancorossi patiscono questo tipo di difesa. Infine la Openjobmetis non è riuscita a produrre la consueta prestazione collettiva: Larson è mancato in attacco, Delas e Dimsa anche stavolta non hanno inciso, Vene e Avramovic sono andati a corrente alternata, Cain (discreto) non è stato il solito leone. Bene invece Okoye e l’ottimo Tambone, migliore dei biancorossi.

Chiuso il doveroso riassunto della gara, ora c’è da tornare con la testa in un’avventura che fino a poche settimane fa era davvero impensabile, quei playoff a cui Varese torna dopo cinque anni. Come accennato, la squadra di Caja vista questa sera ha qualcosa da sistemare, ma ancora una volta – come in quasi tutte le sconfitte stagionali – la Openjobmetis non è crollata, neppure quando il tabellone ha iniziato a dire male per gli ospiti. Segnale positivo, come positivo resta il morale della truppa, non certo preoccupata di questo stop. Brescia, tra le prime quattro, è sulla carta l’avversaria più “affrontabile” nonostante sia stata autrice di un ottimo campionato e rimanga la logica favorita della serie. Varese vestirà i panni di Cenerentola e chissà: le favole sono fatte per avere il lieto fine.

 COLPO D’OCCHIO

Dodici mesi dopo, il PalaRuffini offre una cornice completamente diveresa. Un anno fa l’impianto torinese si presentava caldissimo e pieno come un uovo per salutare una Fiat che non riuscì a raggiungere i playoff dopo una stagione discreta. Stavolta, nonostante la Coppa Italia in bacheca, gli spalti restano decisamente vuoti, così come lo spazio destinato agli ospiti a causa del divieto di trasferta ai residenti in Lombardia. Qualche tifoso biancorosso c’è, ma si contano sulle dita di una mano.

PALLA A DUE

Attilio Caja, fresco del premio “allenatore dell’anno”, non concede variazioni al quintetto di partenza e inserisce i consueti titolari. Sul fronte opposto il giovane Galbiati tiene a sedere in avvio l’ex Pelle preferendogli Mbakwe. Anche l’ex Laker Vujacic parte dalla panchina: al suo posto Jones. Belli gli applausi dei tifosi di casa alla presentazione della Openjobmetis, una cosa che non capita spesso.

LA PARTITA

Il quarto di ingresso al match è anche il migliore per la Openjobmetis, capace di far girare a buoni ritmi il proprio motore e di arrivare a canestri da sotto con Cain, cercato dai compagni. Torino sbuffa in avvio, ci mette un po’ a ingranare e viene anche colpita da fuori da Okoye e soci (4/9 nelle triple: il 14-25 del 10′ inquadra a dovere quanto accaduto in campo.
Galbiati allora si affida alla zona, mossa che impasta subito l’attacco ospite: la Fiat (ottimo Vujacic) non rientra subito, nonostante una sequenza infinita di tiri liberi (ben 14) causati da una difesa aggressiva di Varese, poco tollerata dai grigi. Il vantaggio biancorosso si assottiglia fino a svanire, anche se all’intervallo è +1 Openjobmetis: 40-41.
L’inerzia però è nelle mani dei gialloblu e il terzo periodo lo conferma: Larson è abulico, Okoye raddoppiato spesso, Cain stanco. A tenere botta è Avramovic, impreciso da lontano ma portentoso in penetrazione. Garrett comincia a funzionare ma è soprattutto una tripla miracolosa di Poeta, da oltre metà campo sulla sirena, ad allargare il punteggio per la Fiat (69-61).

IL FINALE

Tutto sommato, Varese potrebbe anche lasciarsi andare, anche perché dagli altri campi le notizie non preoccupano (Cantù avanti, psicodramma Virtus a Reggio Emilia: Segafredo eliminata a favore di Cremona). Non è così: Caja ruota i quintetti, è costretto a tenere in campo Cain per i cinque falli di Delas ma trova un Tambone ispirato in fase d’attacco. Due però le variabili impazzite: Mbakwe e soci lavorano molto bene a rimbalzo offensivo mentre Mazzola si trasforma in uno Steph Curry più alto: il lungo segna due triple che tengono in doppia cifra il vantaggio. A 3′ dalla fine però, il generale Caja richiama i suoi uomini in un timeout che potrebbe cambiare la storia del match: al rientro arrivano punti rapidi da Ferrero, Okoye e Tambone e Varese si ritrova a -3. Partita riaperta per tutti tranne che per Mazzola: tripla numero 4 e numero 5 della serata, quando non c’è più tempo di risalire. Finisce 92-83 con festa da ultimo giorno di scuola per l’Auxilium. Varese applaude gli avversari e poi torna a pensare a se stessa: ora si fa ancora più sul serio.

FIAT TORINO – OPENJOBMETIS VARESE 92-83
(14-25, 40-41; 69-61)

TORINO: Garrett 13 (2-7, 3-6), Jones 9 (0-1, 3-4), Washington 8 (1-5, 0-5), Mazzola 20 (2-4, 5-10), Mbakwe 6 (2-5); Pelle 2 (0-1), Vujacic 24 (1-3, 6-11), Poeta 10 (2-2, 2-4), Touré, Mittica, Akoua (0-1). Ne: Boungou Colo. All. Galbiati.
VARESE: Larson 3 (0-1, 1-4), Avramovic 11 (5-6, 0-6), Okoye 23 (3-5, 4-9), Vene 9 (1-2, 2-4), Cain 9 (4-6); Natali (0-3 da 3), Tambone 17 (2-5, 4-7), Delas 1 (0-1), Ferrero 10 (2-2, 2-3), Dimsa (0-2, 0-1). Ne: Bergamaschi, Ivanaj. All. Caja.
ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Bongiorni.
NOTE. Da 2: T 10-29, V 17-30. Da 3: T 19-40, V 13-37. TL: T 15-23, V 10-16. Rimbalzi: T 40 (10 off., Mbakwe 8), V 42 (9 off., Avramovic 8). Assist: T 22 (Garrett 6), V 20 (Larson 5). Perse: T 6 (Jones 2), V 12 (Okoye 4). Recuperate: T 4 (4 con 1), V 6 (Avramovic 3). Usc. 5 falli: Delas. F. antisportivo: Pelle (30’53”). Spettatori: 2.500 circa.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

VareseNews è da anni una realtà editoriale, culturale e sociale fondamentale per il territorio. Ora hai uno strumento per sostenerci: unisciti alla membership, diventa uno di noi.

Pubblicato il 09 Maggio 2018
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.