Leonardi: “Quanti cambi interni alla maggioranza: il sindaco deve riflettere”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente le riflessioni di Roberto Leonardi, coordinatore varesino di Forza Italia, sulle ultime vicende politiche comunali

Forza Italia Marsico Leonardi

Riceviamo e pubblichiamo integralmente le riflessioni di Roberto Leonardi, coordinatore varesino di Forza Italia, sulle ultime vicende politiche comunali

Il passaggio di questi giorni del consigliere Valerio Crugnola dalla lista Varese 2.0 al gruppo della Lista Galimberti stimola una breve riflessione politica.

Io non parlerei di una ulteriore spaccatura della maggioranza, la quale, come del resto tutte le forze politiche a turno, vive momenti di tensioni e di delusioni, fisiologiche in gruppi così eterogenei e sempre più competitivi dove spesso, purtroppo, prevale l’interesse del singolo a discapito dell’interesse del partito.

Allo stesso tempo, credo che sia importante sottolineare, proprio alla luce dei fatti di questi giorni, il continuo cambiamento, in meno di due anni, della fisionomia politica della maggioranza consiliare che è sempre più diversa rispetto a quella che è stata scelta degli elettori varesini nelle elezioni politiche del 2016. Bortoluzzi si è dimesso, Gregori si è dimesso, Iannini ha lasciato la Lista Galimberti per transitare nel gruppo misto ed ora Crugnola lascia la sua lista d’origine e dove aveva raccolto il consenso dei suoi elettori per transitare persino nella Lista Galimberti, proprio lui che alle primarie di Santa Lucia del 2015 aveva votato per un altro aspirante Sindaco.

La coerenza e la politica spesso litigano, ma ora spetta al vicesindaco Zanzi decidere che cosa fare con questa Giunta e con questa maggioranza. Per non parlare poi di chi è stato eletto nel Pd, Oprandi, Mirabelli e Infortuna, ma senza avere poi avuto l’appoggio del partito stesso, facendo amareggiare in primo luogo i loro elettori che hanno visto trattare i propri consiglieri eletti come sorvegliati speciali e quindi oggi di fatto politicamente neutralizzati e annientati.

Dinanzi a questo continuo cambiamento di fisionomia della maggioranza consiliare il sindaco non può rimanere indifferente e non può non prendere atto che i principali punti di debolezza derivino proprio dalle componenti civiche, le quali pur avendo contribuito in modo determinante alla vittoria del sindaco si sono poi sentite depotenziate dal Pd, considerato la vera e unica spina dorsale di questa maggioranza.

A tutto ciò si aggiunga il cambiamento, dopo il voto del 4 marzo, della maggioranza politica che il Pd a Varese non ha più rispetto al voto del 2016 a vantaggio di un rinvigorito centrodestra varesino, Lega in primo luogo, ma anche Forza Italia a livello provinciale varesino fa comunque sempre la propria parte. Anche su questo credo che il sindaco oggi debba riflettere e per questo motivo credo che debba iniziare a dialogare con i partiti delle opposizioni e debba ridare allo stesso tempo la giusta dignità politica alle liste civiche della città per evitare che il voto amministrativo del 2021 non sia solo una resa dei conti sulla sua persona e sul suo operato.

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