L’infermiera fuori servizio, sotto al treno rovente

Pur di fronte a un fatto drammatico, un'infermiera toscana in viaggio non ha avuto esitazioni: appena il treno si è fermato si è infilata sotto alla carrozza per aiutare la donna ferita

investimento casorate 25 maggio 2018

«L’ho fatto d’istinto: per me era naturale farlo». La prima a soccorrere la donna rimasta ferita sotto al treno è stata lei: una infermiera di Firenze, che si trova per caso in provincia e viaggiava sullo stesso convoglio coinvolto dall’incidente (su cui indaga la Polizia Ferroviaria).

«Ne succedono ogni giorno, tutti dovrebbero essere pronti a intervenire nel modo giusto»  si schermisce, mentre con una salvietta a umidificante si disinfetta alla buona le (piccole) abrasioni sulla spalla e sul braccio.

L’infermiera viaggiava proprio sul vagone sotto cui è rimasta incastrata la donna coinvolta nell’incidente. Appena il treno – che doveva fare fermata – si è arrestato, è scesa e si è infilata tra la banchina e i carrelli della carrozza. Per verificare subito le condizioni, per tenere il contatto con la donna ferita. «Era cosciente, ma faceva caldissimo», tra le temperature esterne e il calore che si accumula sulle rotaie e le parti meccaniche del carrello del treno (assi e freni: il treno era un locale ed effettua diverse fermate).

I soccorritori sono arrivati nel giro di pochi minuti, la donna ferita è stata poi estratta dal lato opposto, senza l’intralcio del marciapiede della banchina. L’infermiera Toscana non ha voluto dirci il nome, mentre aspettava di riprendere il suo viaggio: non cerca certo pubblicità per il suo intervento e noi rispettiamo la sua volontà. Ma il suo comportamento pronto merita di essere sottolineato, perché non è comune intervenire in un contesto del genere e senza farsi condizionare dall’emotività, di fronte a un fatto drammatico.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 25 Maggio 2018
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