“Mi emoziona veder tornare a casa la Varese della cultura”

Parla Andrea Chiodi, a poche ore dall'inizio di Nature Urbane Pop up, la rassegna culturale che precede nature Urbane, che viene aperta da lui e Elisabetta Pozzi in biblioteca sabato 19

Andrea Chiodi è uno di quei varesini che ce l’ha fatta, che è riuscito a seguire al meglio le sue passioni. Appassionato di teatro, è diventato regista teatrale di primo livello e lavora con i più grandi attori della scena teatrale italiana. Non per niente sarà con lui Elisabetta Pozzi, nel primo degli appuntamenti di Nature Urbane Pop Up, questa sera, sabato 19 maggio,  alle 18 alla biblioteca di Varese.

Comincia con un jukebox letterario il prefestival di Nature Urbane

Non è l’unico che si è fatto strada nella cultura, ma è uno dei pochi che ha avuto modo di mantenere un legame con la città, organizzando l’apprezzato festival “Tra sacro e sacro monte”. Ora però, proprio il progetto Pop Up porta alcuni dei suoi colleghi a Varese, per mostrare il livello di bravura a cui sono arrivati: e questo ha emozionato il regista varesino, fin dalla presentazione della rassegna.

Galeotta è stata la presentazione di uno dei quattro eventi, quello al castello di Masnago, che porterà  Roberto Balconi, raffinato interprete del repertorio barocco, nel monumento varesino per un progetto musicale interamente dedicato al compositore tedesco George Friedrich Händel che vede protagonista l’Ensemble Fantazyas e le voci dei soprani Carlotta Colombo e Francesca Lombardi Mazzulli. Per spiegarlo meglio Fabio Sartorelli, direttore della stagione musicale varesina e anima dell’evento, ha voluto portare “un assaggio” di quell’Haendel che “spiegherà”, con l’aiuto anche degli attori del teatro Periferico e di Karakorum teatro, l’anima del castello.

«Mi ha colpito sentire la musica di Haendel in questa sala, credo che sia la prima volta che sento una cosa del genere qui – ha commentato Chiodi – Mi da la sensazione che questo sia un momento in cui la cultura è stata messa davvero al centro di un progetto culturale vero, che mette insieme finalmente varie realtà e artisti del territorio: ma artisti di primo livello, che sono ormai lanciati nel mondo».

Per Chiodi i nomi, di tutto rispetto, sono noti: per i varesini, forse un po’ meno. Perchè sono loro concittadini che nel loro campo, hanno trovato fortuna, ma inevitabilmente altrove. E la città, fino ad ora tendeva a dimenticarli, una volta andata via di qui. «Penso anche a Marta Ciappina che torna a Varese, penso per la prima volta, insieme a Sciarroni, che è uno dei coreografi più cercati e gettonati nei teatri sulla danza contemporanea; se penso a Francesca Garolla che lavora molto in giro e sta facendo un progetto europeo di narrativa, e torna a varese per fare un progetto per il ricordo. Credo che questa cosa di rimetterci insieme e porre al centro la bellezza e il luoghi dedicati alla cultura di questa città, potendo inoltre portare delle grandi professionalità da fuori mi commuove. Mi sembra un passo importante per costruire un progetto della città»

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Maggio 2018
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