Il contro-bilancio dei due anni di Cassani: “Viviamo nella Gallarate Meno”

Il sindaco ha fatto il punto pochi giorni fa sui primi due anni di attività, sottolineando il 44% di obbiettivi raggiunti. Il Pd all'opposto sottolinea i passi indietro e i segni "meno" sui vari temi, dalla cultura ai progetti, al commercio

Dopo che il sindaco ha proposto il suo “tagliando” sul programma elettorale dopo due anni, ora è l’opposizione a tracciare un bilancio sui primi settecentotrenta giorni di amministrazione di Andrea Cassani.

Il Pd lo fa con un video, che riunisce – con approccio soprattutto fotografico – una serie di punti carenti o su cui si è fatto un passo indietro. Un approccio che sembra guardare un po’ all’ordinario (la manutenzione delle strade, il verde) e un po’ ai temi più strategici, come il riuso degli edifici comunali e la rigenerazione delle aree dismesse. Ma senza dimenticare anche temi come la sicurezza, su cui forte è stato lo scontro negli ultimi giorni.

Così il video si apre con l’immagine dei negozi sfitti nel centro storico e delle serrande che si abbassano: viene mostrata anche la serranda dello storico negozio di giocattoli Liverani, che sta per chiudere, in via Manzoni. Mentre le foto del “degrado” portano anche in periferia, tra scritte sui muri e vegetazione spontanea che invade i marciapiedi (è quasi una piccola rivincita, perché le erbacce sui marciapiedi erano state un cavallo di battaglia di Forza Italia contro Guenzani). Per quanto riguarda i parchi e gli spazi verdi – uno dei pochi punti su cui Cassani stesso riconosce un’azione lenta – viene mostrato lo stato dei giochi del parchetto di via Trombini, il più centrale e il più antico dei giardinetti cittadini.

Poi ci sono alcuni altri temi di programmazione. Come la sicurezza, a partire dalle telecamere: «Non funzionano 21 telecamere su 48», spiega la didascalia, facendo riferimento alla recente ricognizione chiesta dai dem al Comando vigili.  O ancora la mobilità sostenibile: se l’amministrazione ha lanciato un piano di educazione stradale per ciclisti, dall’altro non si sono viste nuove ciclabili   («nessuna partecipazione» ai bandi regionali) e «si lasciano cancellare quelle esistenti», come mostrano le foto sulla Mornera, dove le vecchia corsie ciclabili stanno sbiadendo, al pari che in via Varese o ai Ronchi.

E se lo stesso Cassani riconosce che su Amsc non si sono fatti passi avanti, il Pd ha gioco facile a sottolineare la punta dell’iceberg dei problemi della multiutility: la piscina di Moriggia chiusa dal 20 febbraio scorso e in attesa di un piano effettivo di riapertura (se ne parla per dopo l’estate). «Meno sport» ma anche «meno idee», dice il Pd, riprendendo un tema caro: la programmazione sugli edifici comunali dismessi e privi di funzione: vengono mostrati Palazzo Minoletti (che il centrosinistra aveva iniziato a recuperare lentamente e su cui Cassani ha fatto passi indietro, sperando invece di coinvolgere privati), la biblioteca civica sempre insufficiente negli spazi e le vecchie scuole di via Bottini abbandonate, che il centrosinistra voleva appunto trasformare in nuova biblioteca (anche qui Cassani spera invece in un intervento d’iniziativa  privata). E poi le altre strutture su cui la città cerca un futuro, come le ex Officine FS e l’area del “Casermone”, su cui – va detto – il confronto con le proprietà è ostico e, in particolare nel primo caso, aperto da molti anni.

Da ultimo, il versante dell’attività istituzionale, che il Pd riassume con un dato: è dal 16 aprile, cioè da oltre tre mesi, che a Gallarate non si riunisce il consiglio comunale, che prende le decisioni più strategiche per il futuro della città. Per questo il Pd conclude, mettendo insieme i diversi “meno”, con una sintesi sarcastica: «Viviamo nella Gallarate Meno».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 25 Giugno 2018
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