Fatture false e truffe carosello, 950 milioni di euro fatti sparire dai grandi evasori
Sono i numeri dell'ultimo anno e mezzo di attività della guardia di finanza. "I veri evasori si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità"
Quali sono i numeri dei grandi evasori a Varese? Una piccola idea ce la danno i dati di quelli che sono stati scoperti dalla guardia di finanza nell’ultimo anno e mezzo. Uno in particolare: 950 milioni di euro.
Questo è quanto hanno sottratto allo stato i grandi evasori individuati dalle fiamme gialle. Per individuarli sono stati messi in atto anche nuovi percorsi che hanno mirato a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale.
Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione – non sempre agevoli da riscontrare – ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato.
Durante la festa dell Gdf varesina è stato spiegato che i veri e propri evasori fiscali quasi mai evadono da soli ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità.
Sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono finiscono per minare la concorrenza tra le imprese sane. Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l’inesistenza delle transazioni – a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale – o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove.
Nella “categoria” dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti I.V.A. fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 99 i casi di società “cartiere” o “fantasma” individuate, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’I.V.A., la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni.
Vi sono poi coloro che, più intraprendenti, si spingono oltreconfine trasferendo all’estero i propri profitti e, per finire, quelle imprese straniere che operano in Italia, ma non dichiarano nel nostro Paese i redditi su cui hanno l’obbligo di pagare imposte nazionali. Nel settore della fiscalità internazionale i casi di evasione scoperti nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018 sono stati 32.
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