Formaggi, cannelloni ortolani e birra: con la Mangia Bevi Bici si pedala tra i sapori

Sono solo alcune delle proposte della pedalata enogastronomica in programma domenica 8 luglio. Scopriamo il "menù" dei punti di ristoro

Ispra varie

Formaggi locali, erbe aromatiche antiche e birra austriaca. La pedalata Mangia Bevi Bici, in programma domenica 8 luglio, è un vero viaggio enogastronomico: sapori autentici da scoprire a stretto contatto con le bellezze del territorio (e con un tocco internazionale).

La formula è invariata rispetto alle scorse edizioni dell’evento proposto dalla Bottega del Romeo e da La Libereria di Ispra: ci si iscrive, si pedala e lungo il percorso si trovano i diversi punti di ristoro che “accompagnano” la giornata, dall’antipasto al dolce. Formula invariata, “menù” e luoghi tutti nuovi e da scoprire, perché la Mangia Bevi Bici è ogni anno diversa.

Quest’anno i due percorsi (20 o 40 km) in partenza da Ispra si spingeranno soprattutto verso Nord. La prima sosta a Monvalle, sia per chi ha scelto il percorso lungo sia per chi fa il corto, sarà curato dall’asd Contini e al riscoperto Mulino Turro proporrà un antipasto e un assaggio della Toma di Osmate del caseificio Norden, formaggio premiato al prestigioso Trofeo San Lucio.

Di qui i pedalatori del percorso lungo proseguiranno per Caravate, dove davanti all’antica chiesa di Sant’Agostino il ristoro sarà allestito dall’associazione Zucca di Cenerentola. Si potrà scegliere tra cannelloni ortolani con salsa alla menta e una insalata di farro aromatizzato alla nepeta, una pianta aromatica usata nell’antichità e “riscoperta” dall’associazione di Ispra.
E in una giornata di luglio, non può mancare qualcosa di rinfrescante: ci penseranno – a Leggiuno – gli austriaci residenti in zona (soprattutto ricercatori del CCR), che proporranno birre austriache e una fresca bevanda con sciroppo di fiori di sambuco.

Ispra varie

Le tappe di Cascine di Ispra e Quassa sono invece comuni ai due percorsi, quindi ogni iscritto alla Mangia Bevi Bici potrà provare le specialità qui proposte. Alle Cascine di Ispra il locale comitato, sempre attivissimo anche in occasione della Mangia Bevi Bici, proporrà uno “spiedino fantasia” con patate (ma ci sarà anche un piatto vegetariano: ogni tappa ha una alternativa in questo senso). Nella zona della Quassa invece il gruppo farà tappa all’azienda agricola La Torbera, che proporrà varie degustazioni di formaggi di capra, con salse e composte d’accompagnamento.

E dopo una mattina di bici e buoni sapori, non può mancare il gran finale con il dolce. Con la conferma della consueta scelta che coinvolge gli esercizi commerciali del paese di Ispra: all’arrivo si potrà scegliere tra la fresca proposta della Gelateria Il Capriccio e quella della Pasticceria San Gabriele (che proporrà uno strudel in omaggio all’Austria).

La formula della Mangia Bevi Bici prevede quattro ticket, compresi nel prezzo d’iscrizione, che consentono di assaggiare i piatti con grande libertà. Si può usarne uno per ogni ristoro o “spenderne” più di uno se si trovano interessanti più proposte o si vuole fare un “bis”, magari condividendo con altri se si pedala in gruppo. Ad accompagnare le soste ci saranno sempre i vini della Cascina Piano di Angera.

 

È un bel viaggio tra i sapori del territorio, che accompagna anche alla scoperta dei luoghi, tra cui il Mulino Turro, le antiche chiese di Sant’Agostino, Santa Maria in Corte, Santi Primo e Feliciano e molto altro. E per chi vuole riassaporare formaggi, vini e altro potrà anche acquistare lungo il percorso: i prodotti saranno consegnati direttamente all’arrivo a Ispra, alla Bottega del Romeo.

Le iscrizioni alla “Mangia bevi e bici” 2018 sono già aperte alla “Bottega del Romeo” di piazza S. Martino a Ispra, oppure ai numeri 0332-780285 e 348-8516760, o ancora all’indirizzo e-mail lalibereria@bottegadelromeo.com. La quota di partecipazione è di 25 euro per gli adulti e 15 euro per i ragazzi.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Giugno 2018
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