Giugno nero per le bocce varesine
Per Varese rimane aperta solo la gara di ritorno di Coppa Italia femminile di sabato 16 giugno contro Milano (1-1 all’andata) è l'ultimo approdo per arrivare a competere per il titolo in Sicilia
Forse occorre varare un nuovo termine per indicare l’epoca degli eventi spiacevoli, almeno dal punto di vista sportivo nel campo delle bocce varesine, non più settembre nero, bensì giugno nero.
Già martedì 5 giugno l’incontro di ritorno di Coppa Italia, disputato sui campi di Crenna, aveva visto sì la vittoria di Varese su Milano, ma il risultato di 1–0 non era stato sufficiente a ribaltare il pesante svantaggio di 1–3 dell’andata, per cui l’amara eliminazione, con l’aggiunta del rimpianto sulle occasioni perse, dato che alcuni set erano stati letteralmente “gettati al vento”, perché i nostri campioni non erano stati in grado di chiuderli, pur essendo in notevole vantaggio e con un solo punto da conquistare.
Eppure Macerata, malgrado le ingiurie subite dai terremoti del 2016 e del 2017, si era ben disposta a ospitare con le sue bellezze artistiche, i suoi dintorni suggestivi dove si sarebbero disputate le varie eliminatorie, le sue colline famose anche per la coltivazione del carciofo di Montelupone o per le foglie del medesimo che la deliziosa contessa Leyla Milesi di Appignano destina ad una famosa azienda produttrice di un amaro, i vari Antonini, Andreani, Barilani, De Sicot, Signorini per ammirare le loro prodezze e, se possibile, le loro vittorie.
Purtroppo le prodezze non sono state sufficienti e il solo Cristian Andreani è riuscito a superare la prima fase a Tolentino, ma anche lui cadeva agli ottavi di finale della competizione individuale, lasciando quindi deserta la possibilità di accedere alla finale, nella quale si è laureto campione italiano Davide Truzzi di Reggio Emilia, mentre per la coppia hanno prevalso Ciprietti/Mattioli di Teramo. Né miglior sorte aveva la componente femminile, rappresentata da Sefora Corti ed Eugenia Vlad, impegnate a Cingoli, con la sua celebre diga, e a Castelraimondo, anch’esso pesantemente leso dagli eventi sismici, le quali hanno dovuto arrendersi alle prime difficoltà, lasciando via libera alla neo campionessa Elisa Luccarini di Reggio Emilia.
Peccato. È’ vero che la nutrita compagine varesina, composta da ben sedici atleti, suddivisi fra individuale, coppia e terna, non era partita fra squilli di trombe trionfalistici, tuttavia qualche speranziella, neppure troppo celata per la terna di Antonini, Barilani, e Signorini, era stata coltivata. Ha trionfato, invece, Milano, con Cappa, Marco e Paolo Luraghi.
Ora rimane a Varese il ritorno di Coppa Italia femminile di sabato 16 giugno, contro Milano – risultato dell’andata 1-1 – quale ultimo approdo per arrivare a competere per il titolo in Sicilia: in bocca al lupo!
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