La storia di Shakejob, la app per ristoratori di tre ingegneri Liuc
Openjobmetis ha sviluppato il progetto di Shakejob, una piattaforma che ha già conquistato i ristoratori italiani e che permette di battere il lavoro nero
Tre giovani ingegneri gestionali e un’idea diventata un’app, grazie ad Openjobmetis, che ha già preso piede nel Nord e Centro Italia e si sta espandendo in tutto il Paese.
E’ Shakejob, una piattaforma tecnologica che risponde, da una parte, alle esigenze dei ristoratori e, dall’altra, alle persone interessate a lavorare presso ristoranti, bar, pizzerie, alberghi. In un settore che risente di imprevisti, dove c’è la necessità di reperire personale qualificato anche all’ultimo momento a causa di picchi di lavoro e dove è importante regolarizzare l’occupazione e contrastare il lavoro nero, tre giovani studenti di Ingegneria Gestionale della LIUC – Università Cattaneo hanno trovato il modo di mettere in contatto domanda e offerta di lavoro. E di fare breccia nel mercato, sulla piazza di Milano e in altre città d’Italia.
Si tratta di Alberto Brianza, Carlo Gravina e Alessandro Roveda che, attraverso le loro esperienze maturate anche all’estero, hanno intuito l’utilità di uno strumento come Shakejob e trovato alla LIUC la formazione appropriata per sviluppare la loro start up digitale. Il funzionamento del progetto è spiegato in questo video
«La LIUC ha avuto un ruolo fondamentale fin dai primi step: abbiamo, infatti, potuto confrontarci con i nostri professori che ci hanno ascoltato e consigliato per lo sviluppo del business plan analizzando criticità e punti di forza così da ottenere un progetto presentabile in bandi o concorsi per start up», spiegano gli studenti.
A dare, invece, il sostegno economico alla start up dei tre studenti ci ha pensato Openjobmetis, la prima e unica Agenzia per il Lavoro quotata oggi in Borsa che sta rendendo progressivamente disponibile Shakejob in tutta Italia. I tre giovani business ideator hanno avuto l’occasione di presentare a Rosario Rasizza, AD di Openjobmetis, la loro idea e, dopo un’attenta valutazione, scrupolose ricerche di mercato e studi di fattibilità Openjobmetis ha deciso di sviluppare e implementare il progetto a partire dal 2017. Dopo il lancio in Lombardia dello scorso novembre, l’app è già disponibile in molte province di Toscana, Piemonte, Veneto, Friuli e Trentino-Alto Adige e giungerà presto anche in Sardegna, Lazio e Umbria, con l’obiettivo di coprire nei prossimi mesi tutta la Penisola.
Con Shakejob i ristoratori possono cercare personale in qualsiasi momento, ricevere le candidature in tempo reale e assumere la persona che reputano più adatta attraverso un contratto di somministrazione, tutto tramite app e in pochi minuti. Al termine della prestazione Openjobmetis provvede alla regolare emissione della busta paga per il lavoratore, sgravando il ristoratore da ogni impegno e onere burocratico-amministrativo.
«Abbiamo clienti molto eterogenei con ricerca di personale da parte di agenzie di catering e hotel, non solo il classico ristorante. Si cercano camerieri, baristi, runner e, soprattutto, aiuti cuoco», raccontano i tre startupper che mettono in evidenza la necessità di impiegare personale selezionato e, dunque, l’importanza della selezione fatta a monte insieme ad Openjobmetis.
In un Paese in cui, nel 2017, 13 milioni di persone (oltre il 25% sul totale) hanno consumato almeno 4 – 5 pasti fuori casa ogni settimana e il fuori casa vale oltre il 35% circa del totale dei consumi alimentari delle famiglie, l’app creata dagli studenti della LIUC va ben oltre una bella idea nata attorno al tavolo di un bar.
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