Le fiamme e la rivincita: il Campo dei Fiori ottiene la bandiera verde Legambiente

Quindici i riconoscimenti alle realtà più reattive dell'arco alpino. Tra questi, anche il Parco e l'intero territorio del massiccio montuoso varesino, per la capacità di reazione dopo l'incendio del 2017

Campo dei Fiori patrimonio da non sprecare

Comunità locali e territori montani che investono sempre di più sulla sostenibilità ambientale e sociale, su progetti di valorizzazione dei servizi ecosistemici, su un’agricoltura e un turismo di qualità. Ma anche singole persone che combattono gli illeciti ambientali o che si battono per denunciare gli impatti che i cambiamenti climatici stanno avendo sulle montagne e sulla vita quotidiana dei cittadini che abitano in alta quota. Il risultato? Un mosaico di azioni montane ecofriendly che fanno ben sperare per il futuro delle Alpi e che Legambiente racconta con le quindici bandiere verdi 2018, premiate oggi a Ornica (Bg) nel corso del quarto summit di Carovana delle Alpi. Una selezione di pratiche virtuose alpine che ben raccontano il profilo green e sostenibile dell’arco alpino in cui sempre più territori credono, puntando anche su accoglienza e integrazione. La più virtuosa è la Lombardia con cinque bandiere verdi.

Il riconoscimento è andato anche al Parco Regionale del Campo dei Fiori, in provincia di Varese, e i cittadini dello stesso territorio, grazie alle attività di sensibilizzazione e valorizzazione intraprese dopo gli incendi che l’estate scorsa hanno colpito l’area verde. Un evento che nell’arco dell’ultimo anno ha sollecitato la resilienza dell’intero territorio, dalla prevenzione (con le esercitazioni, una delle quali proprio oggi, sabato 30 giugno) ai progetti di rimboschimento, alla stessa vicinanza e ringraziamento dei cittadini a chi – protezione civile, volontari, pompieri – ha protetto il monte dalle fiamme.

Tra le buone pratiche premiate da Legambiente molte riguardano l’ambito dei servizi ecosistemici, ovvero la valorizzazione delle risorse ambientali in chiave economica e sociale. Ne è un esempio l’esperienza di Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) che ha promosso e realizzato il Cammino ForesteLombardia, un trekking di 42 tappe attraverso le 20 foreste regionali da percorrere a piedi o in bicicletta dormendo tra rifugi, ostelli, pensioni di montagne.

Un’altra bandiera verde è stata consegnata alla Cooperativa Sottosopra, alla Cooperativa Alchimia, al Consorzio GenerazioneFa e al Cai di Bergamo per la gestione, in provincia di Bergamo, del rifugio Alpe Corte Bassa integrata a progetti sociali e di accoglienza per utenti diversamente abili.

Varese generiche

Sempre in provincia di Bergamo operano gli altri due soggetti premiati. L’azienda agricola La Peta per la cura e la manutenzione del territorio e la capacità di costruire inclusione di soggetti svantaggiati e ospitalità con un progetto di lungo respiro. Le Guardie Ecologiche sul Lago di Endine della Val Cavallina per la protezione della biodiversità, in particolare la campagna di salvataggio degli anfibi, la cui migrazione riproduttiva è messa a rischio dall’attraversamento di strade ad alto traffico.

Nonostante le molte buone pratiche in atto, Legambiente ricorda che ad oggi continuano anche le “aggressioni” all’arco alpino con scelte obsolete di gestione del territorio. Quest’anno sono sei le bandiere nere per le cattive pratiche di gestione del territorio assegnate dall’associazione ambientalista, di cui una in Lombardia. Il poco ambito Vessillo di pirata delle montagne è stato infatti assegnato ai Comuni di Artogne e Pian Camuno, in provincia di Bergamo, per aver dato l’assenso a gare e competizioni di enduro sul territorio silvopastorale di Montecampione.

«Le storie che raccontiamo con Carovana delle Alpi dimostrano come sia possibile vivere la montagna senza sfruttarla, anzi valorizzandone aspetti e caratteristiche – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Accoglienza, integrazione, innovazione e coinvolgimento di amministrazioni e comunità locali sono le chiavi per un futuro sostenibile dal punto di vista ecologico, sociale ed economico delle aree montane. Esperienze virtuose da replicare su tutto il territorio regionale».

Il IV Summit di Carovana delle Alpi, all’interno del quale sono state consegnate le Bandiere Verdi, è stato ospitato dal borgo di Ornica nel Parco delle Orobie bergamasche. Un territorio che l’associazione aveva già riconosciuto come meritevole di attenzione grazie alla Cooperativa “Donne di Montagna” che ha saputo sviluppare un progetto coinvolgente di albergo diffuso, sviluppando risorse culturali ed umane e reagendo positivamente alla tendenza allo spopolamento.

Il Summit è stato dedicato al tema delle foreste, la più importante risorsa dei territori montani ma anche quella meno valorizzata, specialmente in Lombardia.
E dal borgo di Ornica parte un monito rivolto all’istituzione regionale, a cui Legambiente imputa la maggior responsabilità per avere dimenticato i territori e le comunità forestali, sebbene questi ricoprano quasi un terzo della superficie lombarda.
«Dal nuovo assessorato regionale alla montagna ci aspettiamo che la valorizzazione dei servizi e dei prodotti delle foreste entri dalla porta principale della programmazione amministrativa – afferma Barbara Meggetto -. Sono le foreste la grande infrastruttura verde della Lombardia, in grado di generare opportunità di occupazione e di presidio territoriale soprattutto nei piccoli comuni. Chiediamo al nuovo assessorato di consegnare alle comunità strumenti efficaci per mettere in valore i servizi ecosistemici: su questo valuteremo l’operato dell’assessore Sertori e del Presidente Fontana».

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Pubblicato il 30 Giugno 2018
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