Le Ofo sono andate via da Varese, in silenzio

Nessuna comunicazione ufficiale, nemmeno alle istituzioni. Ma se gli utenti varesini chiedono lumi al servizio clienti, la risposta è chiara

Arriva il bike sharing Ofo a Varese

“Gentile utente, Ci dispiace informarti che purtroppo il nostro servizio non sarà più attivo nella città di Varese. Per qualunque supporto vi pregiamo a ricontattarci”

Ecco cosa risponde il servizio clienti di OFO Italia se si interpella il servizio all’email cs_it@ofo.com, quella indicata nella app degli utenti.

A farcelo scoprire è stato Stefan, un lettore utente abituale Ofo che ci ha scritto dicendoci:

“Dopo diversi giorni che nella città di Varese non si vedono le Ofo bike, mi è venuto il dubbio che le avessero davvero ritirate, dato il vostro ultimo articolo sull’argomento che parlava del probabile fallimento di Ofo a Varese. Oggi, purtroppo, dopo aver scritto a Ofo bike, ho avuto la conferma del ritiro delle bici gialle. Mi chiedo come mai non fosse stato scritto un articolo dalla vostra redazione riguardo a questo fatto che penso vada ben oltre la semplice scelta commerciale di un’azienda di bike sharing. Io sono stato un abituale fruitore del servizio Ofo, e devo dire che mi ha lasciato un profondo rammarico questa notizia che mi fa riflettere molto sul livello di civiltà dei nostri concittadini”.

Comunicazioni ufficiali non ne sono arrivate. E, interpellato direttamente il Comune attraverso l’assessore De Simone, abbiamo scoperto che nemmeno l’amministrazione era stata avvertita. In effetti, da diversi giorni non si trovavano più nemmeno in piazza Monte Grappa, l’unico presidio in cui davvero non mancavano mai.

Dunque, in silenzio, Ofo è andata via da Varese, a poco meno di 7 mesi dall’inizio del servizio (erano arrivate in città a inizio novembre), senza nemmeno ufficialmente avvertire l’amministrazione che le aveva dato la disponibilità quest’inverno.

Come giustamente rileva il lettore, si tratta di qualcosa più di “una scelta commerciale”: è un fallimento dei cittadini e una mancata opportunità per la città, che in pochi mesi si è vista passare tra le città apripista di un originale servizio di bikesharing di dimensione mondiale, a emblema del fallimento in Italia di questo metodo.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Giugno 2018
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Commenti

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  1. massimiliano_buzzi
    Scritto da massimiliano_buzzi

    la redazione di varesenews sicuramente farà il suo dovere chiedendo un comunicato al azienda che aveva fornito il servizio, nel frattempo però la motivazione mi pare assai chiara; il livello di inciviltà e vandalismo deve aver raggiunto livelli tali che l’azienda medesima avrà constatato che i costi di gestione (ripristimo da danneggiamenti, ma credo sopratutto recupero nelle località più improbabili delle biciclette), rendessero antieconomico e senza ritorni proseguire con il servizio. sbaglio?

  2. ffilippo
    Scritto da ffilippo

    Al di là dell’inciviltà, se per esempio un cittadino prende una bici per andare da Varese a Schiranna, quella bicicletta non tornerà più in città, chi si piglia una bici per fare i Ronchi in salita?

  3. Avatar
    Scritto da gcolombo

    In realtà, stavolta non è che siamo particolarmente “cattivi” noi varesini o italiani. Ho letto altrove che Ofo, così come altre società che gestiscono il bike sharing “a flusso libero”, stanno chiudendo e dichiarando fallimento a livello mondiale ad una ad una, proprio per il mancato ritorno economico del sistema stesso, che prevede costi di gestione molto alti a fronte di ritorni economici quasi nulli, visto che la durata media di un noleggio di bike free pare si attesti attorno ai 13 minuti.

  4. Avatar
    Scritto da Felice

    Varese ha una cittadinanza dal pessimo livello di educazione civica. Lo si vede in molte cose, dai parcheggi, alla aggressività alla guida, alla strafottenza e per ultimo dal servizio di bike sharing libero. Forse prima andrebbe fatto un corso di educazione civica, ne ho viste di ogni fatte a queste biciclette.
    Una occasione sprecata ma anche sostanzialmente il ben servito alla sempre più provinciale e maleducata Varese dove l’indignazione pubblica fa fatica a nascere ed emergere.
    Almeno a Milano ai primi abbandoni e vandalismi delle biciclette si è aperta una pagina pubblica di segnalazione. Partecipazione e condivisione generano educazione e rispetto.
    A Varese ognuno è trincerato dentro il proprio giardinetto come nella migliore mentalità provinciale.

  5. apetraccone
    Scritto da apetraccone

    State tranquilli … qualche ofo si vedrà ancora in giro…magari sotto mentite spoglie, riverniciata ed entrata giro delle biciclette rubate….

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