Le opposizioni: «Su Villa Castiglioni si deve fare di più»

Le opposizioni replicano al sindaco sullo stato della residenza d'epoca preda dei vandali e chiedono un intervento in nome della sicurezza pubblica

Induno Olona - Villa Castiglioni giugno 2018

Alla relazione del sindaco di Induno Olona su Villa Castiglioni rispondono le opposizioni, che sulla situazione della residenza abbandonata sono più volte intervenute in questi mesi.

Ecco cosa scrivono Luciano Angelini, Andrea Brenna, Rosa Ferrazzi, Alessandra Majorana e Teodora Maria Gandini.

La risposta delle opposizioni al sindaco su Villa Castiglioni

Egregio sig. Sindaco, due brevi note di controreplica – sempre per amore di chiarezza –  alla Sua pubblicata sul Facebook in data 14 giugno u.s.

E’ proprio una strana coincidenza che, dopo la vista dei Consiglieri Regionali –  avvenuta a meno di una settimana fa – stamane pare vi sia stato un blitz delle Forze dell’Ordine all’interno della villa con effettuazione di arresti.

Il distinguo tra profughi o criminali che hanno depredato la villa  in questo momento è onestamente di poco interesse.

Ciò che a noi preme è sottolineare è quello che ella avrebbe potuto fare.

E certamente, come appare agli occhi di tutti, non ha fatto.

La posa dei gabbioni sulla strada è avvenuta per esclusiva sollecitazione diretta della minoranza ( vi è prova video di un incontro tra candidati sindaci nel 2014 in cui ella afferma di essersi limitato a scrivere all’ex proprietario della villa,  allora già fallito e quindi senza avere alcuna disponibilità del bene, senza sapere che fosse nel frattempo fallito) e le comunicazioni al curatore sono state effettuate solo dopo il mese di maggio 2014. Rammentiamo che, prima di diventare Sindaco, ella ha rivestito la carica di Assessore ai Lavori pubblici per dieci anni…
Ella afferma di avere fatto per la Villa Castiglioni tutto quanto in suo potere. Certamente sarà in grado di esibire, nelle sedi opportune e competenti, ampia prova documentale  della sua diligente ed oculata azione sin dal 2014 a far tempo dalle prime segnalazioni che questa minoranza, su istanza dei cittadini che abitano nei dintorni, inoltrò alla sua attenzione appunto sin dal 2014
Nel corso di questi anni – e viene ribadito nella citata sua – ella ha sempre dichiarato di “ non potere fare nulla “ in quanto trattavasi di proprietà privata.
Nel frattempo la sera venivano scaricati addirittura con un pulmino gli ”ospiti” che pernottavano nella villa, venivano create vie di fuga e la villa veniva depredata. A fronte del nostro ingresso, avvenuto nel mese di febbraio e da ultimo la settimana scorsa –  ingressi avvenuti sempre previo permesso del Curatore e delle Forze dell’ordine – Ella si è limitato ad affermare che avremmo intralciato le indagini e da ultimo che eravamo a caccia di un titolo di giornale!
Nel frattempo, ogni indunese poteva vedere quotidianamente panni stesi e scarpe posate sul davanzale, finestre aperte e cancello spalancato, la situazione in questi anni è ulteriormente degenerata e la villa è stata devastata.
Se è vero che la villa in oggetto è proprietà privata, è altrettanto vero che essa è tutelata ex lege, come bene culturale,   suprema espressione della storia e della ricchezza di un territorio, pegno culturale a beneficio di un’intera collettività
Ora.

Non corrisponde al vero che un Sindaco, anche in presenza di una proprietà privata, non possa compiere alcuna azione a tutela del proprio territorio.  Su ciò che altri sindaci hanno fatto a tutela del pubblico decoro e della sicurezza della loro comunità sia sufficiente, a titolo esemplificativo,  leggere le ordinanze sindacali contingibili ed urgente di sgombero, messa in sicurezza emessa dal Sindaco di Peschiera Borromeo ( aprile 2018) o anche dal Sindaco di Lodi ( aprile 2015)  che impongono alla proprietà privata ( anche in questi casi un fallimento ) la messa in sicurezza del bene ed in caso di inerzia del privato, l’intervento diretto della P.A. a tutela del decoro del territorio in buona sostanza come ex lege previsto, l’Amministrazione può avvalersi dei poteri sostitutivi al privato che rimane inerte.

E per operare la chiusura della villa crediamo che il Comune di Induno certamente potesse disporre di idonei mezzi.

Egregio sig. Sindaco, vale sempre l’invito  ad ascoltare le minoranze, invito fino ad oggi, ampiamente disatteso.

Non ci rasserena, come indunesi, avere perso per la massima parte un bene che, seppure privato, era parte della nostra orgogliosa storia e del patrimonio culturale del nostro territorio.

Ci conforta sapere che il giudizio sul suo operato verrà riservato non certo a cinque  consiglieri della minoranza

 

di
Pubblicato il 15 Giugno 2018
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