Addio ai pini del cimitero: sono iniziati i lavori sul piazzale
I pini marittimi piantati trent'anni fa saranno sostituiti da un filare di cipressi che lascerà scoperta la facciata disegnata dall'architetto Maciachini
Sono iniziati oggi a Induno Olona i lavori per la sistemazione del piazzale del cimitero.
Prima operazione l’abbattimento dei pini marittimi piantati più di 30 anni fa, e cresciuti fino a smuovere l’asfalto con le radici.
«Il manto stradale del posteggio era ormai in condizioni critiche, tali da mettere in pericolo l’incolumità dei passanti come più volte segnalatoci anche dai cittadini – spiega il sindaco Marco Cavallin in un lungo post su Facebook – La causa del dissesto erano le radici emergenti dei pini marittimi, piantumati più di trent’anni or sono. Chi decise per quel tipo di albero, fece un errore, poiché questa specie – non autoctona – oltre ad avere estese radici superficiali, non è “naturalmente” adatta al nostro clima: ad esempio in caso di neve c’è il rischio di improvviso cedimento dei rami, anche grossi».
Se inizialmente si era pensato di mantenere i pini, si è poi deciso per l’abbattimento e la loro sostituzione con un filare di cipressi una volta che il piazzale sarà sistemato.
«Lo sviluppo verticale del nuovo filare di alberi, leggermente spostato a destra guardando l’ingresso, consentirà tra l’altro di porre rimedio a un altro più fine ma non meno grave errore commesso trent’anni fa: quello di nascondere parzialmente la bella facciata del Maciachini, che nell’idea originaria del nostro grande architetto doveva viceversa affacciarsi sul paese e dal paese essere visibile, in un dialogo ideale tra “città dei vivi” e “città dei morti”».
Il destino dei pini marittimi aveva fatto parecchio discutere a Induno Olona, e per molti non sarà facile abituarsi alla loro assenza.
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Anche Lei sig. Cavallin si vergogni!
Vero che i pini marittimi non sono autoctoni, ma questa non è una buona ragione per abbattere alberi trentennali , ed anche se le loro radici erano superficiali (sarebbe bastato fare delle aiuole attorno a loro) bastava fare attenzione e sollevare i piedi, o è anche Lei uno di quelli che cammina guardando solo lo smartphone o Iphone che sia?
Comunque è vero, cipressi uguale a cimitero, lei si che è un uomo d’altri tempi e legato alle tradizioni!
Ma perchè non si unisce ai Sindaci di Laveno, Gallarate, Busto Arsizio, Luino, e Castelveccana e fondate il partito delle motoseghe? Potreste avere molti voti, nell’alto varesotto i boscaioli non mancano!
Rolando Saccucci
Piante autoctone o non autoctone? Questo è il dilemma.
Inciampare nelle buche delle strade è una deplorevole colpa delle autorità.
Inciampare nelle radici affioranti è una deplorevole colpa dei pedoni.
Non vi sembra di essere un po’ ridicoli a cercare di inventare un razzismo vegetale?
Almeno questi, a differenza di Gallarate, dopo i lavori piantumano.