Diminuiscono gli alunni, la piccola crisi “demografica” di Samarate

Il Comune conferma e aumenta lo stanziamento per il Piano di diritto allo studio. Ma si ripropone il tema della diminuzione degli iscritti: "Tra pochi anni rischiamo che l'istituto sia accorpato ad altre realtà"

Samarate scuola San Macario

Erano 1232 l’anno scorso, sono 1191 oggi. Sono gli studenti delle scuole di Samarate, rispetto a cui il Comune rilancia, aumentando le cifre per il Piano di Diritto allo Studio. «Nonostante un calo demografico oggettivo e naturale, le cifre sono rimaste: 669mila nel 2017, quest’anno aumentiamo 727mila» assicura l’assessore Vito Monti.

È «un dato di fatto», dice Monti: «gli iscritti continuano a diminuire, non per mancanza di professionalità ma per ragione semplice, non nascono bambini: abbiamo perso circa 100 bambini in dieci anni». Prendiamo le primarie: le scuole di Samarate centro sono precipitate da 314 del 2014 ai 268 di oggi. Diminuisce di sole due unità quella di San Macario (237 “ieri”, 235 oggi), mentre aumenta di pochissimo il numero degli iscritti a Verghera, 206 oggi, tre bimbi in più di quattro anni fa.

Una piccola crisi demografica nelle fasce giovanili, che non fa recedere il Comune dagli investimenti per il Piano di Diritto allo Studio, atto formale che impegna in queste settimane molti Comuni, prima della pausa estiva. «È un altro elemento che scardina le critica che non si fa nulla per il sociale, per gli anziani e i bambini» dice Monti, polemico con le opposizioni. «I fatti sono oggettivi e dimostrabili». Certo, rimane il problema della crisi del numero di alunni, che secondo Monti rischia di far venire meno il numero minimo per mantenere un istituto scolastico autonomo: «Di questo passo, Samarate tra pochi anni non avrà più i numeri e sarà accorpata ad altre realtà. La nostra idea era accorpare San Macario e Cascina Elisa che erano sotto Ferno». È una eco dello scontro dello scorso anno, quando l’idea di Monti di “scorporare” dall’istituto di Ferno le due scuole in territorio samaratese aveva creato qualche tensione con i dirigenti (ed era finita accantonata).

Del resto, a prescindere dal numero di bambini, va detto che i fondi servono anche a mantenere strutture che comunque sono presenti sul territorio. Prendiamo le materne paritarie, che quest’anno saranno sostenute «con 135mila euro da dividere sulla base degli iscritti». Una parte dei fondi sono allocati per le spese di segreteria e spese fisse, altre sulla base appunto del numero di bambini. «Questione di trasparenza» dice Monti. «Manderemo una lettera alle famiglie spiegando quante risorse vengono investite per ogni bambino, 568 euro, visto che non tutti hanno capito lo scorso anno quanto impegno mette il Comune».
Oltre ai 135 mila euro generali, il Comune mette anche 10mila euro che serviranno per psicopedagogista che si dividerà tra le tre scuole materne paritarie.

Quanto ai comprensivi invece il “ritocco” rispetto allo scorso anno riguarda i contributi su progetti specifici, 6 mila euro «tolti su richiesta della dirigenza scolastica». Saranno riallocati per 2600 euro per la psicopedagogia a Samarate e il restante sull’area del sostegno educativo. «Complessivamente l’area del sostegno vale 284.400mila euro, compreso anche il sostegno agli alunni che frequentano le superiori. Ancora pochi per le esigenze». Seimila euro servono per i trasporti scolastici, lo scuolabus.
Vengono inoltre confermare «le borse di studio per 5mila euro». Anche qui Monti fa una sottolineatura polemica: «Questa amministrazione vuole premiare il merito, quando altri governeranno potranno scegliere di toglierle visto che ci hanno contestato su questo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Luglio 2018
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