“Hai ereditato una fortuna”, occhio alla truffa dell’eredità spagnola
Negli ultimi giorni si segnala un grande aumento di una truffa legata alle false eredità di lontani parenti deceduti. Ecco come funziona
Hai ereditato da un lontano parente spagnolo diversi milioni di euro, ma per riscuoterli devi pagare una piccola somma e fornirci i tuoi dati bancari. E’ questa una truffa che negli ultimi giorni sembra essere tornata particolarmente in voga. E’ la Polizia cantonale svizzera a mettere in guardia, dato che negli scorsi giorni sono stati segnalati diversi tentativi di truffa legati a una falsa eredità.
Questa la dinamica: per dare una parvenza di verosimiglianza al raggiro, viene recapitata una lettera con l’intestazione di un sedicente studio legale estero. Nello scritto viene in particolare notificato che, a seguito del decesso di un lontano parente in Spagna, il destinatario della missiva avrebbe ereditato un consistente patrimonio, quantificabile in diversi milioni di euro.
La Polizia cantonale coglie l’occasione per invitare a una sana prudenza nei confronti di questo genere di invii, a cui non bisogna dare alcun seguito. Il modus operandi dei truffatori ricalca infatti, con una serie di varianti e sfumature, altri raggiri simili che in passato avevano interessato il nostro territorio. Il meccanismo di queste truffe è semplice: attraverso l’iniziale invio di corrispondenza, sia in forma tradizionale (lettere o fax) sia elettronica (e-mail), viene preso contatto con le potenziali vittime prospettando vincite strabilianti o importanti guadagni destinati in realtà a mai arrivare. Il comune denominatore è determinato dal fatto che prima di poter incassare, bisogna versare una somma sotto forma di anticipo o fornire informazioni riservate, come numeri dei conti bancari e altri dati personali.
Occorre inoltre diffidare delle e-mail ricevute senza sollecitazione, di cui non si conosce l’indirizzo del mittente o che richiedono un’azione da parte del destinatario. In caso di e-mail sospette non bisogna poi mai cliccare sugli allegati o sui link né aprire file eseguibili (exe). L’obiettivo dei truffatori è infatti ancora una volta unicamente quello di entrare in possesso di informazioni riservate.
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