Moni Ovadia a Gallarate. Per trovare una soluzione per il campo Sinti

Si avvicina la data dello sgombero del campo: le associazioni cattoliche e laiche promuovono una iniziativa per chiedere con forza una soluzione. Ci saranno anche contributi della scrittrice premio Strega Helena Janeczek e del poeta Franco Buffoni

moni ovadia

Domenica 29 luglio Moni Ovadia sarà a Gallarate (alle ore 21.00, nella Sala Dragoni de Il Melo Onlus). Invitato dalle famiglie Sinti di Gallarate e da molte associazioni che, di fronte alle intenzioni di sgombero del campo comunale di via Lazzaretto, hanno chiesto al Prefetto di istituire un tavolo di mediazione affinché non si proceda allo sgombero in assenza di concrete alternative, lasciando per la strada oltre 20 famiglie con molti minori, in una città dove l’emergenza abitativa è alta e le case popolari già non bastano per coprire il bisogno di chi in questi anni ne ha fatto richiesta.

All’incontro pubblico, oltre a Moni Ovadia ed alle famiglie del campo, aderiscono, partecipando con un proprio contributo video, anche Helena Janeczek, la gallaratese vincitrice del premio Strega 2018, Franco Buffoni, poeta e scrittore di origine gallaratese, Dijana Pavlovic, attrice e attivista per i diritti delle minoranze Rom e Sinti, già intervenuta nelle settimane scorse.

Introdurrà la serata Carlo Berini, responsabile dell’associazione Articolo 3 – osservatorio sulle discriminazioni.
«L’incontro, aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, sarà l’occasione per conoscere le persone della Comunità Sinta gallaratese, scoprire che dietro a luoghi comuni e pregiudizi, ci sono persone in carne e ossa, bambini e bambine che vanno a scuola e che con lo sgombero perderebbero questo diritto/dovere, anziani che perderebbero la propria famiglia che ora si prende cura di loro» spiegano le associazioni, laiche e cattoliche, che sostengono la ricerca di una soluzione (Associazione Sucar Drom,  Associazione Upre Roma,  Comunità sinta di Gallarate, Acli coordinamento Zona Gallarate,  Acli Provinciali Varese, Aislo: associazione Italiana Incontri e studi sullo sviluppo locale, ANPI Gallarate,  ARCI  Cuac  Gallarate, Associazione Assistenza Carcerati e Famiglie, Associazione per la pace – gruppo di Milano, Azione Cattolica  Gallarate,  Cisl dei Laghi,  Cgil Varese, Cittadini d’Europa gruppo di Arese, Coordinamento provinciale di Libera Varese, Forum del terzo settore di Gallarate,  Gruppo Scout Agesc Gallarate 1,  I Colori Del Mondo Onlus, Movimento Federalista Europeo Gallarate, volontari Acli Aval attivi al campo di via Lazzaretto 50).

«La volontà del sindaco di allontanare o distruggere le case mobili del campo Sinti, nell’area che lo stesso comune aveva loro destinato nel 2007, non affronta i problemi esistenti, ma aggrava le difficoltà, spostandole forse un po’ più in là. Quello che serve invece è il coraggio di trovare soluzioni per superare i problemi, rispettando la dignità e i diritti delle persone». Come è stato detto con sintesi estrema nei giorni scorsi: il 3 di agosto, dopo lo sgombero, avremo un problema in più, non in meno. A partire dal fatto che le famiglie sinte andranno a ingrossare le file – già folte – delle persone in difficoltà abitative a Gallarate.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 27 Luglio 2018
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