Oltre 400 comaschi “espatriati” a Varese nel 2018. Per essere cremati
Gli utenti del Forno crematorio di Giubiano non sono solo varesini: a farlo scoprire è stato un articolo che ha messo in evidenza i problemi dei “cari estinti” comaschi
In un mondo che si riempie sempre più di persone, e dove tutti hanno un’unica inevitabile fine, la morte, la cremazione sta diventando un metodo sempre più utilizzato per avere il proprio caro vicino anche dopo la vita.
Un metodo che i varesini hanno conosciuto molto da vicino, ed è, al momento, quello più utilizzato in provincia: il numero di cremazioni è passato infatti da 1200 a 4000 all’anno, quasi tremila delle quali riguardano salme e non semplici resti: in totale, sono oltre il 62 per cento del totale dei defunti i cremati varesini.
Ma gli utenti del Forno crematorio di Giubiano non sono solo varesini: a farlo scoprire è stato un articolo del Corriere della Sera che ha messo in evidenza i problemi dei “cari estinti” comaschi, che da due anni non hanno nemmeno un luogo dove poter “ridurre in cenere” le spoglie mortali. Così, sono costretti ad “espatriare” in altre province: una delle quali è proprio Varese.
Sono 468 le salme di defunti residenti nel comune di Como conferite a Varese da inizio anno, per poter essere cremati. Non sembra strano, visto che è la provincia più vicina se si elimina quella di Milano, super intasata per questo genere di servizi.
«Penso però che la maggior parte delle richieste finisca in altri forni e in altre province – commenta Ivo Bressan, di SoCrem, la società che promuove l’istituto della cremazione a Varese – in mancanza di una specifica convenzione tra comuni, la scelta della destinazione è affidata alle onoranze funebri, che hanno priorità ben diverse dalla vicinanza».
Così, molti comaschi finiscono a Sondrio, o a Novara: «Se è per questo, vanno anche a Lugano, e spesso in forni privati e non comunali. Scelti in base alle opportunità delle singole società». A Varese, il costo della cremazione di una salma è di 600 euro, che grazie a convenzioni o aiuti comunali si può ulteriormente ridurre: i cittadini di Varese, per esempio, vedono la somma ridotta da una convenzione a carico del comune, di 330 euro.
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